Oggi il via in tutto il paese la cosiddetta protesta dei pazienti organizzata dall’iniziativa civica Glas ljudstva/Voce del popolo. Ieri l'iniziativa ha inoltrato ai deputati della coalizione le proprie richieste prima dello sciopero: chiedono tra l'altro l'accesso al medico di famiglia per tutti i cittadini, l'abolizione dell'assicurazione sanitaria integrativa e la sospensione degli stanziamenti pubblici a favore degli enti sanitari privati. Il portavoce dell'iniziativa, Jaša Jenull, ha sottolineato che lo sciopero non è rivolto contro il governo, sostiene però il mantenimento del sistema sanitario pubblico in Slovenia.
A Lubiana interverrà, tra gli altri, l’ex Ministro della Sanità, Dušan Keber, manifestazioni sono attese pure a Isola, Capodistria, Maribor, Novo Mesto, Kranj e Nova Gorica. L’iniziativa viene intanto appoggiata pure dalla Lega dei sindacati indipendenti e dalla Confederazione dei sindacati del pubblico impiego. A sostenere le richieste vi sono pure i partiti della coalizione al governo, il partito Levica/Sinistra ha annunciato che prenderà parte alla protesta, anche il premier Robert Golob, il quale vede nelle proteste una richiesta di aiuto e di ascolto alle richieste dei pazienti come la necessità di un cambiamento. Il Ministro della salute, Danijel Bešič Loredan è stato inizialmente critico affermando che ogni manifestazione di piazza o incitamento a protestare fa strada agli estremismi, in un secondo momento ha però smorzato i toni. L’Associazione dei medici giovani si fa intanto sentire criticando la scelta di protestare dinanzi alle case della sanità. “La situazione è stata determinata dalla classe politica e non certamente dagli operatori sanitari” spiegano sottolineando come molte delle pretese sono assurde e denotano una confusione da parte degli organizzatori. I medici invitano inoltre Golob di includere gli addetti del sistema sanitario nella ricerca di soluzioni e non i rappresentai di iniziative che “non sono in grado di distinguere tra pubblico e privato”.

Dionizij Botter

Foto: BoBo/Borut Živulović
Foto: BoBo/Borut Živulović