Ha preso il via in tutto il paese la cosiddetta protesta dei pazienti organizzata dall’iniziativa civica Glas ljudstva/Voce del popolo.
Il portavoce dell'iniziativa, Jaša Jenull, ha sottolineato che lo sciopero non è rivolto contro il governo, sostiene però il mantenimento del sistema sanitario pubblico in Slovenia. Lo sciopero è stato inoltre ribadito non è rivolto agli operatori sanitari e non è nemmeno a favore dell’opposizione ma è in sostegno di tutti gli operatori sanitari che operano nel sistema pubblico e che sono d’accordo sul fatto che i servizi offerti devono essere garantiti a tutti e a pari condizioni. Stiamo protestando per le 130 mila persone rimaste senza un medico curante, ha detto Jenull aggiungendo che “la crisi del sistema sanitario va attribuita ai governi degli ultimi 30 anni”. La filosofa Renata Salecel si è chiesta a cosa serve “la digitalizzazione se poi la gran parte delle persone non sono in grado di utilizzare le applicazioni a scopo sanitario e non ha accesso al medico curante”. Le manifestazioni si sono svolte pure a Isola, Maribor, Novo Mesto, Kranj e Nova Gorica e Capodistria. Come ci ha spiegato una delle manifestanti, Ljuba Miljuševič, ha deciso di scendere in piazza per mantenere in vita il sistema sanitario pubblico e non si tratta assolutamente di una protesta anti governativa, “ ma ci hanno promesso che consolideranno il sistema sanitario pubblico e mi sembra giusto richiedere che queste loro promesse vengano mantenute”
Scesa in piazza anche la nostra ex collega, la giornalista Mirjam Muženič, la quale ci ha spiegato che ha deciso di aderire alla manifestazione nella principale Piazza capodistriana “ mi trovo a manifestare per tutte le persone che nel 2023 in uno stato democratico non hanno la possibilità di avere un dottore”. Intervenuta sull’argomento anche la Presidente della Repubblica, Nataša Pirc Musar la quale in un comunicato ha detto di appoggiare un’assistenza sanitaria pubblica equamente accessibile e di qualità per tutti. “La sanità è un settore strategico al quale rivolgerò una particolare attenzione nella speranza di trovare delle linee strategiche in grado di trovare d’accordo tutte le forze politiche affinché il processo di riforma possa concludersi” ha detto la Pirc Musar. “Mi attendo inoltre che la violazione dei diritti delle persone sprovviste di un medico curante possa risolversi il prima possibile” ha aggiunto Pirc Musar invitando al dialogo civile con gli esperti del settore e con la società civile.
A sostenere le richieste vi sono stati pure i partiti della coalizione al governo, il partito Levica/Sinistra ha annunciato che prenderà parte alla protesta, anche il premier Robert Golob, il quale vede nelle proteste una richiesta di aiuto e di ascolto alle richieste dei pazienti come la necessità di un cambiamento. Il Ministro della salute, Danijel Bešič Loredan è stato inizialmente critico affermando che ogni manifestazione di piazza o incitamento a protestare fa strada agli estremismi, in un secondo momento ha però smorzato i toni. L’Associazione dei medici giovani si fa intanto sentire criticando la scelta di protestare dinanzi alle case della sanità. “La situazione è stata determinata dalla classe politica e non certamente dagli operatori sanitari” spiegano sottolineando come molte delle pretese sono assurde e denotano una confusione da parte degli organizzatori. I medici invitano inoltre Golob di includere gli addetti del sistema sanitario nella ricerca di soluzioni e non i rappresentai di iniziative che “non sono in grado di distinguere tra pubblico e privato”. Dura la reazione del maggiore partito d’opposizione, l’SDS secondo il quale le soluzioni vanno prese a livello governativo e non scendendo in piazza, Alenka Godec ha detto che in questo momento la situazione è schizofrenica e non si capisce nemmeno bene chi staia protestando contro cosa “ il Ministro Bešič Loredan conosce molto bene la situazione e la coalizione al governo ha tutti i voti necessari per potere cambiare le cose, ha spiegato la capogruppo SDS, il Partito democratico richiede un ampia discussione sul tema e a riguardo richiede la convocazione di una seduta straordinaria.

Dionizij Botter

Foto: Radio Capodistria/Dionizij Botter
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