Quali sono stati i motivi per i quali la metà dei cittadini sloveni non reputano efficaci i vaccini contro il Covid e quali le motivazioni che di queste convinzioni, è stato il tema principale affrontato dai rappresentanti del NIJZ, l’istituto per la salute pubblica in occasione della visita a Lubiana della direttrice del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive, Andree Ammon. Il fenomeno ha coinvolto tutti i paesi dell’Ue, è stato rilevato, ma la Slovenia in base alle stime della Commissione europea è slittata dall’undicesima posizione del 2018 alla ventitreesima del 2022. Solamente la metà degli sloveni crede nell’efficacia dei vaccini rispetto al 70 per cento degli austriaci o dell’80 degli italiani e tedeschi. Questo dato rispecchia la copertura vaccinale presente nella popolazione, ha spiegato la Ammon “negli ultimi anni abbiamo notato un notevole calo nell’efficienza dei programmi vaccinali”, ha spiegato la direttrice del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive, aggiungendo che questa tendenza va invertito con il lavoro svolto dagli scienziati, gli attori politici e i media. Bisogna inoltre creare le condizioni per chiarire i dubbi delle persone, ha detto la Ammon puntando sulla piattaforma del Centro europeo e dell’agenzia europea per il medicinale, EMA attraverso il quale verranno pubblicati tutti i dati inerenti ai vaccini. Mario Fafangel a capo del NIJZ, ha spiegato che in questo momento gli sforzi riguardano il monitoraggio dell’andamento delle infezioni, l’aumento immunità e la lotta alla disinformazione. “La fiducia delle persone è legata alla fiducia che queste nutrono nei confronti della classe politica e delle istituzioni” ha detto Fafangel su possibili motivi del calo di fiducia generale. Il maggiore calo è stato segnato tra la popolazione tra i 30 e i 40 anni. “Questa popolazione è delicata e fa affidamento a fonti alternative d’informazione “ha spiegato Fafangel invitando i medici di nuova generazione e agli studenti di medicina a utilizzare i nuovi strumenti messi a disposizione dalle nuove tecnologie.

Dionizij Botter

 Foto: BoBo
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