Silvio Berlusconi con Giorgia Meloni (Foto: Reuters)
Silvio Berlusconi con Giorgia Meloni (Foto: Reuters)

“Il sostegno all'Ucraina da parte del governo italiano è saldo e convinto”, scritto “chiaramente” nel programma elettorale e “confermato in tutti i voti parlamentari della maggioranza che sostiene l'esecutivo”.
La nota di Palazzo Chigi non cita espressamente Silvio Berlusconi, ma la presa di distanze dalla nuova esternazione ostile a Volodymyr Zelensky del Cavaliere è netta, e rischia di compromettere il clima nella maggioranza, che aveva pur affrontato unita la campagna elettorale per le regionali in Lombardia e Lazio.
Il Cavaliere, che non ha mai nascosto la sua stima e amicizia con Vladimir Putin, uscendo dal seggio aveva criticato apertamente il Presidente ucraino, accusandolo di portare il proprio paese alla distruzione e aver provocato “la strage dei suoi soldati e dei suoi civili”: “Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass – ha detto - e questo non sarebbe accaduto”. Berlusconi non aveva risparmiato critiche nemmeno alla premier: “Io a parlare con Zelensky, se fossi stato il presidente del Consiglio, non ci sarei mai andato – ha detto -, e giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore.”
Una posizione a dire la verità nota, ma che rompe il fronte pro Ucraina nella maggioranza, fra l’altro rompendo il silenzio elettorale, a pochi giorni dal contrasto fra Meloni e Macron per il mancato invito al confronto di Parigi con il Presidente ucraino.
Berlusconi era però andato oltre, ipotizzando che gli Stati Uniti debbano offrire un piano Marshall per ricostruire l'Ucraina, in cambio di un cessate il fuoco.
Le parole del Cavaliere sono state accolte da un imbarazzato silenzio da parte degli alleati, ma, oltre a Palazzo Chigi, è stato il ministro degli esteri, e coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani a correggere il tiro: “Forza Italia è da sempre schierata a favore dell'indipendenza dell'Ucraina – ha scritto su Twitter Tajani -, dalla parte dell'Europa, della Nato e dell'Occidente”. ”In tutte le sedi – ha aggiunto - continueremo a votare con i nostri alleati di governo rispettando il nostro programma”.
Anche Forza Italia ha ribadito che “il sostegno del presidente Berlusconi in favore dell'Ucraina non è mai stato in dubbio”; l'ex premier, ha aggiunto il partito di Berlusconi, “ha solo espresso la sua preoccupazione per evitare la prosecuzione di un massacro e una conseguente grave escalation della guerra”.
Le opposizioni però hanno attaccato, mettendo in luce la divergenza fra la linea di Berlusconi e quella dichiarata dal governo: “Berlusconi – ha detto Carlo Calenda leader di Azione - ricomincia con i suoi vaneggiamenti putiniani, in totale contrasto con l’Unione europea, il governo di cui fa parte e il ministro degli Esteri che è anche espressione del suo partito”.

Alessandro Martegani