Foto: Arhiv avtorja
Foto: Arhiv avtorja

Ricominciano a tremare i palazzi di Bruxelles, dopo le nuove dichiarazioni di Antonio Panzeri, ex eurodeputato del Pd, protagonista dello scandalo “Qatargate”, che in una deposizione di fronte agli inquirenti dell’Ufficio Centrale per la Repressione della Corruzione di Bruxelles, ha chiamato in causa altri tre europarlamentari del Pd, Brando Benifei, capo delegazione del Pd a Strasburgo, Andrea Cozzolino e Alessandra Moretti.

Secondo Panzeri, che ha accettato di collaborare con la giustizia, i tre sarebbero stati eletti all’Europarlamento nel 2019 grazie ai voti della comunità marocchina nei rispettivi collegi.
Secondo il racconto di Panzeri, l’ambasciatore marocchino a Varsavia, Abderrahim Atmoun, chiese direttamente a Panzeri d’indicare chi “poteva aiutarlo in Italia”, e l’ex eurodeputato ha parlato anche di un incontro a Roma fra gli assistenti dei tre politici e lo stesso ambasciatore, con un non meglio identificato “responsabile dei cittadini marocchini nel mondo”. Senza le preferenze della comunità marocchina, ha aggiunto, i tre europarlamentari dem non sarebbero mai stati eletti a Strasburgo

Antonio Panzeri (Foto: EPA)
Antonio Panzeri (Foto: EPA)

La versione di Panzeri è stata immediatamente smentita dai diretti interessati, che hanno accusato Panzeri di mentire per ottenere una riduzione della pena. Per i legali di Cozzolino, per il quale la procura belga ha fatto richiesta di estradizione, le dichiarazioni dell'ex europarlamentare rappresentano “un racconto immaginifico e gassoso, tipico di chi non sa niente e inventa l'incredibile per guadagnarsi i benefici promessi e ottenuti”.
Panzeri non si è però fermato e ha chiamato in causa anche altri europarlamentari, non solo del suo partito, come l’eurodeputata di Forza Italia, Lara Comi, che sarebbe stata vista da Panzeri intascare più di 60 mila euro in contanti e l’ex segretaria della Cgil, Susanna Camusso, che, sempre secondo la versione di Panzeri, nel 2018 avrebbe percepito finanziamenti direttamente dal Qatar per la campagna a leader dell’Unione globale dei sindacati. “Non mi è stato chiesto di supportare il Qatar in nessun modo, - ha replicato Camusso - né si è parlato mai di denaro”.

Alessandro Martegani