Foto: Reuters
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Gli episodi di avvelenamento hanno iniziato a verificarsi dalla fine di novembre, e diverse studentesse lamentavano nausea, senso di soffocamento e altri sintomi, dopo aver riferito la presenza di odori “sgradevoli” nei locali della scuola. Tra le ragazze alcune sono finite in ospedale, e sembra che una abbia perso la vita. Ma non solo loro hanno subito questo malessere, anche alcuni studenti maschi sarebbero stati soggetti all’intossicazione da gas, del quale per ora non si conosce la natura specifica.

Secondo una dichiarazione arrivata dal ministero dell’Interno, “alcune delle persone arrestate miravano a far chiudere le scuole usando sostanze maleodoranti e innocue. Altri sono veri e propri criminali, che avevano un obiettivo ostile: chiudere le scuole e diffondere il pessimismo contro il sistema, creando paura tra il personale e gli studenti”. Invece secondo gli oppositori, i casi di avvelenamento, sono stati una vendetta nei confronti di tutti i giovani che hanno sostenuto la protesta per Mahsa Amini, la 22enne che è morta dopo essere stata arrestata per aver indossato in modo scorretto il velo islamico obbligatorio. Il ministero ha spiegato che il secondo gruppo colpevole dell’incidente “è sospettato di appartenenza a terroristi dissenti, collegati in particolare con un gruppo di opposizione iraniana in esilio, con sede in Albania”.

Nonostante le diverse intossicazioni di studenti e studentesse, come ha spiegato il governo iraniano “dalla metà della scorsa settimana ad oggi, il numero di simili episodi nelle scuole è diminuito in modo significativo, e non ci sono state segnalazioni di studenti con particolari malesseri”.

B.Ž.