Rimane incerto e non definito il futuro della Wärtsilä, il mega impianto di Bagnoli della Rosandra, da mesi al centro di un confronto fra sindacati e istituzioni italiane da una parte e la proprietà finlandese del gruppo, che aveva annunciato la cessazione della produzione di motori in Friuli Venezia Giulia.
Anche l’ultimo incontro al ministero delle imprese e del made in Italy, avvenuto ieri a Roma, non ha fatto emergere passi in avanti nel percorso di cessione dell’impianto ad altri gruppi intenzionati a far continuare la produzione e utilizzare 900 lavoratori impiegati nel sito di Bagnoli.
Dall’incontro, nonostante le proposte presentate e il limite che la stessa azienda si era data al 14 aprile per prendere una decisione, non è emersa alcuna proposta ufficiale. L’azienda ha infatti chiesto ancora un mese di tempo per approfondire i piani industriali delle manifestazioni d’interesse all’acquisto dell’impianto, avanzate dai gruppi Christof, H2Energy e Mitsubishi/Rheinmetall.
Le parti si sono date appuntamento il 5 maggio, ma intanto i sindacati si sono detti preoccupati dal rinvio e hanno fatto sapere che non firmeranno accordi su ammortizzatori sociali “in assenza di credibili progetti finalizzati a salvaguardare l’occupazione, diretta e degli appalti, e garantire la continuità produttiva del sito”. Le organizzazioni dei lavoratori hanno anche annunciato incontri con i dipendenti per valutare la possibilità di mobilitazione.
Anche fra i rappresentanti politici l’atteggiamento del gruppo finlandese viene giudicato negativamente, a causa del nuovo rinvio , anche se, ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga “è emerso un elemento positivo, ovvero che l’azienda ha confermato l’attualità dell’interesse di almeno tre soggetti e significativi passi avanti nella elaborazione delle proposte”.
La deputata del Pd, Debora Serracchiani ha espresso “delusione e preoccupazione crescenti che scaturiscono da un tavolo che non produce ancora nulla se non un altro rinvio. Diventa francamente indecifrabile – ha aggiunto - l’atteggiamento di Wärtsilä che viene ai tavoli senza portare elementi nuovi e che continua a proporre l’attivazione di ammortizzatori sociali”.

Alessandro Martegani