Foto: Nataša Pirc Musar/Twitter
Foto: Nataša Pirc Musar/Twitter

Nataša Pirc Musar si dice ottimista: è convinta infatti che sia possibile trovare una soluzione sullo stop ai controlli ai confini tra Austria e Slovenia. La presidente della Repubblica ha però espresso rammarico per il fatto che i controlli sono in vigore da ormai 8 anni, e Vienna ha intenzione di prorogarli di altri 6 mesi. "Sono convinta che l'Austria sia consapevole delle proprie responsabilità come paese membro dello spazio Schengen", ha sottolineato, esprimendo la speranza che i ministri degli Esteri di entrambi i paesi riescano a trovare una soluzione prima dell'estate, per evitare incolonnamenti ai confini di stato. "Posso solo sperare che venga trovata una soluzione che sarà attuabile entro l'estate", ha detto Alexander Van der Bellen, anche se, secondo le sue parole, una soluzione semplice non esiste.
In primo piano all'incontro tra i due capi di stato anche la minoranza slovena in Austria. Pirc Musar ha menzionato la riforma dei tribunali bilingui, il sistema scolastico e il mantenimento della lingua slovena, senza la quale non può esistere una minoranza, ha detto. Anche Van der Bellen concorda con Pirc Musar ed ha definito le minoranze dei "ponti che collegano le nazioni". Il presidente austriaco ha poi ribadito la speranza di Vienna che Lubiana riconosca la comunità di lingua tedesca in Slovenia come una minoranza.
Secondo Van der Bellen, i rapporti tra i due paesi sono molto stretti e "forse non erano mai così buoni prima d'ora". Pirc Musar è intanto convinta che anche le questioni che riguardano i controlli ai confini e le minoranze presto saranno superate.


E. P.