Foto: Reuters
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Il prossimo 6 maggio Re Carlo III sarà ufficialmente incoronato dopo aver atteso per 74 anni. Davanti a lui una strada non proprio spianata visto che spetterà a lui l'ingrato compito di snellire la monarchia e dimostrare che è ancora rilevante in una nazione moderna e multiculturale come la Gran Bretagna; senza contare le pulsioni indipendentiste di molti territori del Commonwealth.

A pochi giorni dall'incoronazione BBC News ha commissionato un sondaggio per capire a quanti inglesi interessi ancora la monarchia. A quanto pare a non nutrire alcun amore per essa sono i giovani. Il 70 per cento dei britannici tra i 18 e i 35 anni afferma di «non essere interessato» alla famiglia reale. Solo il 7 per cento dei giovani adulti ha dichiarato, invece, di essere «molto interessato», mentre il 23 per cento si ferma all'«abbastanza interessato». Per quanto riguarda gli over 65, il gradimento aumenta, Il 58 per cento ha dichiarato di essere interessato alla royal family, mentre il 42 per cento ha detto di non essere interessato.

Una disaffezione della quale Carlo è consapevole tanto che già in questi primi mesi si è adoperato per riorganizzare la corte, allacciare nuovi rapporti con i leader religiosi del Paese e con le diverse minoranze, anche grazie a gesti come l'apertura degli archivi reali ai ricercatori che indagano sui legami della corona con la schiavitù. Niente sprechi, è la sua parola d'ordine tanto che anche cerimonia sarà caratterizzata dalla sobietà e dal contenimento dei costi.

A questo, bisogna aggiungere problemi familiari a partire dal rapporto contrastato con il figlio più giovane Herry, che nel sua biogradia ha delineato un'immagine non proprio agiografica dei suoi parenti.

Lo storico Hugo Vickers, specializzato proprio sulla famiglia reale, ha paragonato l'ascesa al trono del nuovo re alla nomina a presidente di un'azienda globale in un momento in cui la maggior parte delle persone sta andando in pensione. Un passaggio non facile che bisognerà vedere se l'ormai vecchio Carlo avrà la capacità e la forza di affrontare.

Barbara Costamagna