Foto: Martegani
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Sono state tre quest’anno le manifestazioni a Trieste in occasione del primo maggio.
Accanto al tradizionale corteo dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil infatti, era stata annunciata una seconda manifestazione organizzata dall’Usb, l’Unione di sindacati di base accanto ad altri movimenti di sinistra radicale e anarchici, e una terza dei movimenti che hanno raccolto l’eredità della protesta no vax.

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Nelle giornate che avevano preceduto il primo maggio, c’era stata una fitta trattativa fra la Questura e in particolare la Usb e i no vax per evitare il ripetersi della situazione dello scorso anno, quando i no vax cercarono di prendere la testa del corteo principale e ci furono scontri, mentre in piazza Unità, punto di arrivo della manifestazione, gli altoparlanti dell’Usb avevano coperto gli interventi dei confederali.

La scelta è stata quella di far partire tutti da Campo San Giacomo, ma dividendo i cortei, con un imponente servizio di sicurezza: decine di poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa, e anche decine di agenti in borghese, hanno vigilato sulle manifestazioni che hanno avuto stili e anche destinazioni diverse.

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Più pacato il corteo di Cgil, Cisl e Uil, partito per primo con una partecipazione di tremila persone, nel momento di massima affluenza, e aperto dai lavoratori della Wartsila, l’impianto di Bagnoli della Rosandra da mesi al centro di una difficile trattativa dopo la decisione del gruppo finlandese di chiudere la produzione di motori. Il corteo è partito da San Giacomo percorrendo Corso Italia.

Stesso percorso per la manifestazione Usb, che si è mossa per seconda, molto più rumorosa e dura

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verso il governo, ma anche verso gli stessi sindacati confederali: poco dopo piazza Oberdan, come concordato, il corteo si è staccato e ha concluso la manifestazione in piazza Libertà, nei pressi della stazione, dove si sono trovate più di 200 persone.

Meno di un centinaio invece i no vax, che hanno chiuso il corteo e concluso la giornata in piazza della Borsa, ribadendo la critica profonda all’intero sistema di potere attuale, anche a livello internazionale, contestando anche la Nato.

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Nonostante qualche timore della vigilia, non ci sono state tensioni o problemi di ordine pubblico, anche se i tre cortei, con tre percorsi, hanno bloccato di fatto tutta la circolazione del centro cittadino per almeno tre ore, costringendo chi non partecipava alle manifestazioni, e anche i molti turisti presenti in città, a lunghe attese.

Alessandro Martegani