Foto: Reuters
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Re Carlo III e la Regina consorte Camilla si sono detti "profondamente toccati" per l'accoglienza ricevuta e "profondamente grati" verso tutti coloro che hanno aiutato a organizzare la cerimonia di incoronazione. I due sovrani hanno inoltre sottolineato "il numero" di coloro che hanno mostrato "sostegno alle loro maestà", e continuano a farlo in questi giorni di festa.
Il Principe William, erede al trono, e la moglie Kate, si sono recati tra la gente, per una visita a sorpresa in uno dei 67.000 pranzi in compagnia organizzati nel Regno Unito e in alcuni Paesi del Commonwealth nell'ambito del cosiddetto "Coronation Lunch". William e Kate hanno fatto visita alle persone che si sono radunate nel verde che costeggia la strada che porta al castello di Windsor, fuori Londra, ed hanno incontrato molti volontari di organizzazioni caritative patrocinate dalla monarchia. Tra scambi di battute, strette di mano, sorrisi e doni, i due reali hanno ringraziato i fan accorsi sul posto.

Foto: ANSA
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Anche il premier, Rishi Sunak, ha organizzato un pranzo collettivo a Downing street in onore del Re. Tra festoni, bandiere con i colori della Union Jack, tovaglie bianche e servizio a tema Carlo III, sono state oltre 100 le persone invitate, tra cui giovani attivisti e profughi ucraini. Ospite di Sunak pure la First Lady statunitense, Jill Biden.
Intanto, è stato già rilasciato il leader del gruppo Republic di oppositori alla monarchia britannica, Graham Smith, arrestato a Londra prima dell'incoronazione. Smith è rimasto in custodia cautelare per 16 ore. Lo ha fatto sapere lo stesso gruppo Republic che ha organizzato una protesta contro la monarchia a Trafalgar Square durante l'incoronazione. "Nel Regno Unito non esiste più il diritto ad una protesta pacifica", ha scritto Smith su Twitter. In tutto, durante le celebrazioni per l'incoronazione, sono state fermate 52 persone contrarie alla monarchia. Numerose le critiche da parte dell'opinione pubblica per quanto accaduto e secondo un sondaggio di YouGov, le feste di strada sono state boicottate dal 72% dei britannici.


E. P.