Foto: Martina Čuk/DZ
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La Camera di Stato, composta da 90 membri appartenenti a cinque partiti, inclusi due deputati delle minoranze italiana e ungherese, nell'ultimo anno ha tenuto 44 sedute. Durante la seduta costituente, Urška Klakočar Zupančič è stata eletta presidente con 55 voti a favore e 25 contrari. La presidente ritiene che la gestione della Camera sia stata corretta e che siano stati appresi importanti insegnamenti sulla comunicazione con il pubblico. Durante l'anno, sono state svolte 44 sessioni, 35 straordinarie e 9 ordinarie, e sono state presentate 174 proposte di legge, di cui 100 approvate insieme ad altri 117 atti. Durante lo stesso periodo, sono state presentate tre mozioni di sfiducia, incluso un voto di sfiducia contro il governo di Robert Golob, una ministra degli Affari Esteri e Europei Tanja Fajon e una all'ex ministra degli Interni Tatjana Bobnar. La presidente ha osservato un aumento delle proposte e richieste sulla base delle leggi referendarie e delle iniziative popolari, attribuendolo all'abuso delle disposizioni referendarie o all'impegno crescente della società civile. La coalizione composta da Movimento Libertà, Socialdemocratici e Sinistra ha affrontato ostacoli da parte dell'opposizione, che saranno valutati dagli elettori per determinarne la legittimità entro tre anni. Nonostante il sostegno ottenuto alle elezioni, tali ostacoli vengono considerati tattiche che rallentano l'attuazione del programma politico di riforma. La presidente auspica che la Camera possa affrontare cambiamenti nel settore della sanità pubblica e del welfare tramite l'approvazione di nuove leggi. Infine, la cultura della comunicazione tra i gruppi parlamentari è migliorata, riconoscendo che una comunicazione adeguata, rispettosa, diretta e critica contribuisce all'elevazione della cultura dell'espressione.


Corrado Cimador