Foto: Reuters
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Piazza Duomo si prepara a ricevere migliaia di persone in vista del funerale di Silvio Berlusconi che inizierà alle 15:00.
Già nel corso della mattina il Duomo, di fronte al quale sono già state posizionate una quindicina di corone di istituzioni ed esponenti politici, è stato chiuso al normale flusso di fedeli e turisti e sarà riaperto alle 13:30, per far entrare partecipanti ai funerali dell'ex presidente del Consiglio.
Confermata la presenza fra gli altri del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e della premier Gorgia Meloni, dei presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, accanto a molti altri componenti del governo e leader del centro destra; presenti anche leader dell’opposizione come Elly Schlein, Matteo Renzi e Carlo Calenda. Fra gli ex presidenti del Consiglio ci sarà anche Mario Draghi.
Non manca qualche ospite dall’estero, come il premier ungherese Viktor Orban, l'emiro del Qatar Tamim bin Hamad e il presidente del Partito popolare europeo Manfred Weber. La Commissione europea sarà rappresentata dal commissario per l'Economia Paolo Gentiloni.
In tutto nella cattedrale potranno entrare 2 mila le persone, altre 15 mila potranno seguire le esequie dai due maxi schermi posizionati ai lati della piazza, negli spazi delimitati da ben 15 mila transenne e sorvegliati da un imponente servizio di sicurezza.
La circolazione del centro a Milano sarà praticamente bloccata per la parte centrale della giornata e perfino la fermata della metropolitana di Duomo è stata chiusa. Deviati i percorsi anche di diverse linee di tram e bus.
Per oggi in Italia si osserva anche una giornata di lutto nazionale, con bandiere a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici, e minuti di silenzio osservati prima di eventi e manifestazioni, ma sulla decisione del governo di proclamare il lutto nazionale, provvedimento assunto solo per i presidenti Leone e Ciampi negli ultimi 30 anni, ma mai per un ex premier, non mancano le polemiche.
Per parte del mondo politico e culturale si è trattato infatti di un provvedimento ingiustificato, nei confronti di un uomo che ha indubbiamente segnato la vita politica, economica e sportiva in Italia, ma che ha anche diviso il paese e l’opinione pubblica.

Alessandro Martegani