Foto: Reuters
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Dalla Russia arriva un nuovo monito del vicepresidente del Consiglio di sicurezza, Dmitry Medvedev: "Un'apocalisse nucleare non è solo possibile, ma anche abbastanza probabile". Secondo le sue parole, "ci sono almeno due ragioni: il mondo è in uno scontro molto peggiore che durante la crisi dei Caraibi" e "le armi nucleari sono già state utilizzate, il che significa che non ci sono tabù". Medvedev ha inoltre parlato di rapporti diplomatici: "Per noi la Finlandia è ormai un Paese ostile. Sarebbe meglio sospendere temporaneamente le relazioni diplomatiche con la Finlandia e i suoi simili - ha detto - o almeno abbassarne il livello per il momento".
Intanto il viceministro della Difesa ucraino ha parlato dei progressi fatti dalle forze armate di Kiev: "A seguito del miglioramento della posizione operativa tattica e dell'allineamento della linea del fronte, l'area liberata è stata aumentata di 9 chilometri quadrati" a est, a sud invece "i territori liberati sono aumentati di oltre 28 chilometri quadrati. In totale - ha sottolineato - l'area sgomberata nel sud è di circa 158 chilometri quadrati".
Sempre secondo la difesa ucraina, nell'ultima settimana l'esercito di Kiev ha eliminato circa 5.000 soldati russi e distrutto 154 sistemi di artiglieria.
I violenti scontri, comunque, non si placano e la situazione è complicata. Le forze russe stanno avanzando a est, ha detto il viceministro della Difesa.
Inoltre, circa un centinaio di dipendenti del monopolio nucleare russo, Rosatom, hanno lasciato l'impianto nucleare di Zaporizhzhya, occupato dalle forze di Mosca. Lo ha fatto sapere il sindaco della città di Energodar.
In Russia invece, una potente esplosione si è verificata nella regione di Krasnodar, vicino ad un aeroporto militare. La deflagrazione è stata prodotta dall'abbattimento di un missile da parte della difesa aerea, si legge su Telegram. Secondo il consigliere del ministro degli Affari interni dell'Ucraina, "questo è un aeroporto da cui vengono lanciati missili e droni sull'Ucraina".