Foto: Wikipedia
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Arnaldo Forlani avrebbe compiuto 98 anni l'8 dicembre. È stato uno dei massimi esponenti della Democrazia Cristiana, politico che ha ricoperto diversi incarichi apicali, tra i quali quello di segretario della Democrazia Cristiana tra il 1969 e il 1973 e poi tra il 1989 e il 1992, ma anche in diversi governi italiani. Per molti anni era stato il principale collaboratore di Amintore Fanfani nella corrente politica "Nuove Cronache", che aveva abbandonato agli inizi degli anni 80 per dare vita con Antonio Gava e Vincenzo Scotti alla corrente "Azione Popolare" (o "Grande centro").

Candidato alla presidenza della Repubblica nel 1992, fu ostacolato dal fuoco amico all'interno della Dc.
Nel 1980 fu tra gli artefici della vittoria al Congresso di una maggioranza moderata che elesse come segretario Flaminio Piccoli e pose fine all'esperienza della collaborazione con il PCI, rilanciando la formula del centro-sinistra. Le quattro correnti alleate (dorotei, fanfaniani, Forze Nuove e il gruppo di Proposta) furono concordi nel voler porre fine alla collaborazione con il Partito Comunista per far posto a un nuovo rapporto con il PSI di Bettino Craxi. La sinistra democristiana e gli andreottiani rimasero all'opposizione, mentre Carlo Donat Cattin divenne vicesegretario unico. Dal 18 ottobre 1980 al 26 giugno 1981 Forlani è stato Presidente del Consiglio guidando un quadripartito formato da DC, PSI, PSDI e PRI.

Forlani dovette affrontare una serie di difficili prove, dal terrorismo che continuava a colpire gli uomini di spicco della Dc, all'attentato a papa Giovanni Paolo II, fino alla sconfitta del referendum sull'aborto e allo scandalo della loggia P2, che lo portò alle dimissioni. In seguito, dopo all'esperienza di De Mita come presidente del Consiglio, nacque il cosiddetto CAF, un asse politico tra Craxi, Andreotti e Forlani, che fu il perno della politica italiana per la restante parte della legislatura fino alle elezioni del 1992, anno che vide l'inizio in Italia delle inchieste della Procura di Milano su Tangentopoli, che colpiranno prima il PSI e poi la DC, determinandone la crisi e la dissoluzione.

Finì così l'esperienza del CAF e la stessa carriera di Forlani, sconfitto dai franchi tiratori nella corsa al Quirinale, costretto alle dimissioni da segretario e poi sottoposto a procedimenti giudiziari nell'ambito dell'inchiesta Mani pulite.

Davide Fifaco