Foto: Davide Fifaco
Foto: Davide Fifaco

Ci sono voluti 420 giorni, al posto dei 40 preventivati a metà maggio del 2022, ma questa volta sembra proprio che i disagi per i cittadini e i problemi di traffico stiano, se non per finire, perlomeno per ridursi decisamente.
Questa sera alle 21:30, ora scelta per collaudare anche l’impianto luci, i primi veicoli potranno attraversare la galleria di Montebello, il tunnel che collega piazza Foraggi a via dell’Istria, tramite via Salata, ma soprattutto il centro della città a un’ampia zona residenziale e industriale.
Per più di un anno i triestini, ma anche chiunque arrivasse o dovesse uscire dalla città, erano stati costretti a lunghe attese, che stanno però per finire, anche se si tratta di un’inaugurazione dal sapore un po’ amaro, sia perché avviene con più di un anno di ritardo rispetto alle promesse, e dopo una serie di annunci e immediate retromarce da parte dell’amministrazione comunale, sia perché non sarà una riattivazione piena: i lavori sono tutt’altro che finiti e l’area, fino al completamento della ristrutturazione, manterrà lo status di cantiere. Il passaggio sarà consentito a una velocità massima di 30 chilometri orari (e chissà che non sia una sorta di prova generale di una tendenza che si sta diffondendo anche in Italia, come ad esempio a Bologna, comune che ha già imposto i 30 all’ora in tutto il centro storico), per tutti i veicoli, ma non sarà consentito l’accesso ai pedoni, alle biciclette e ai monopattini elettrici. Nella galleria ricominceranno a transitare invece gli autobus a partire da sabato, ripristinando dunque i percorsi tradizionali.
Il sollievo per la restituzione alla città di una via fondamentale per la viabilità triestina, non ha però oscurato la battaglia in Consiglio comunale, che ieri sera si è occupato degli assestamenti di bilancio, oltre che di prendere atto della nuova distribuzione delle deleghe all’interno della Giunta.
In particolare l’opposizione ha contestato la decisione di Giunta e maggioranza di non prorogare le misure per “l’emergenza freddo” per l’accoglienza dei migranti, riducendo di fatto i posti letto per l’accoglienza notturna già a partire dal primo luglio.

Foto: MMC RTV SLO
Foto: MMC RTV SLO

Adesso Trieste ha organizzato un flash mob in piazza Unità, di fronte al palazzo del Comune, (i partecipanti si sono presentati con un telo isotermico giallo, come quello utilizzato dai migranti per coprirsi dal freddo) proprio mentre all’interno del Consiglio veniva respinto, con i voti contrari della maggioranza di centro destra e del consigliere di Insieme Liberi Ugo Rossi, un emendamento all’assestamento di bilancio che puntava a destinare 375.000 euro per potenziare il servizio e “garantire più posti letto nei dormitori cittadini, dando una risposta, seppur parziale, alle esigenze del sistema triestino dell’accoglienza anche oltre la fine della stagione fredda”.
È sotto gli occhi di tutti – dice Riccardo Laterza di Adesso Trieste - come l'emergenza freddo non sia più tele, in primis perché è già stata prolungata fino al 30 giugno, e quindi non si tratta solo di un problema di freddo, e in secondo luogo perché evidentemente non è più un'emergenza, ma si tratta di una situazione strutturale a Trieste, al centro della rotta balcanica, e dove stazionano centinaia di migranti. Questo è un problema che il governo Nazionale non sta risolvendo, perché i trasferimenti verso le altre città sono bloccati nonostante ci sia la stessa maggioranza, sia a livello locale sia a livello nazionale. Quello che chiediamo è che il comune proroghi ulteriormente i posti che sono stati introdotti in maniera straordinaria in occasione della stagione fredda, perché è evidente che il problema dell'accoglienza continua anche nei mesi caldi: questo era il senso del nostro emendamento che è stato bocciato dalla maggioranza in comune”.
Secondo Adesso Trieste sarebbero più di 300 i migranti e richiedenti asilo che attualmente non hanno un ricovero e dormono all’aperto in piazza della Libertà o nel Silos dietro la Stazione. “Invece di trovare delle soluzioni adeguate a questo stato di cose – dice una nota di Adesso Trieste – la destra strumentalizza il disagio affinché cresca l’odio dei cittadini verso le persone che stazionano in piazza della Libertà e in generale negli spazi pubblici”.

Alessandro Martegani