Foto: Reuters
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Le autorità svedesi devono affrontare il problema dei roghi del Corano organizzati nel paese, che stanno causando tensioni sia a livello internazionale che nazionale. Il governo di Stoccolma ha incrementato le misure di sicurezza per affrontare la minaccia terroristica e ha ricevuto richieste per l'autorizzazione a bruciare testi sacri, ma la decisione spetta alla polizia. La Svezia, pur tutelando la libertà di espressione, è alle prese con la sfida di gestire tali azioni provocatorie senza compromettere la sicurezza e affronta anche critiche interne riguardanti la posizione del partito di estrema destra che supporta il governo.

Il premier svedese Ulf Kristersson ha ricevuto richieste di autorizzazione per bruciare testi sacri, ma la decisione spetta alla polizia, evidenziando la difficoltà delle autorità nel fermare azioni di estremisti di destra. La libertà di stampa ed espressione è prioritaria in Svezia, anche se ciò comporta il rischio di gesti provocatori come i roghi di testi sacri.
Il ministro degli Esteri svedese, Tobias Billstroem, ha mostrato la posizione contraria di Stoccolma a tali azioni, rispettando la massima libertà di espressione garantita dalla Costituzione. Non esiste una legge che vieti di bruciare testi sacri in Svezia. L'autorizzazione per le manifestazioni pubbliche è di competenza delle autorità di sicurezza, e la polizia deve spiegare le ragioni per il rifiuto di eventuali richieste. La polizia di Stoccolma ha vietato i roghi del Corano, ma la decisione è stata annullata da una sentenza del tribunale.

Bruciare il Corano non rientra nell'"incitamento all'odio", anche se è un simbolo importante per i fedeli musulmani. La polizia ha presentato accuse di "incitamento all'odio" contro alcune persone coinvolte nei roghi di testi sacri, ma ciò non ha impedito loro di portare a termine la loro richiesta. C'è una contraddizione politica: il governo esprime preoccupazione per i roghi, ma esponenti dei Democratici svedesi, partito di estrema destra che sostiene il governo, attaccano la comunità musulmana e l'Islam.

Il presidente della Commissione giustizia del Parlamento svedese, Richard Jomshof, ha attaccato l'Islam su Twitter, suscitando richieste di dimissioni dall'opposizione. I Democratici svedesi hanno posizioni rigide sulla "islamizzazione" della società, sostenendo politiche migratorie severe.


Corrado Cimador