Foto: Reuters
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Dopo quasi un giorno dall’incidente, si è interrotto il silenzio del Cremlino. Il presidente russo Putin, come riferisce l’agenzia Tass, ha espresso le condoglianze per tutte le vittime, e ha ricordato il capo della Wagner Prigozhin come “un uomo di talento che ha commesso errori”. Inoltre, il leader di Mosca ha reso omaggio al “contributo dei combattenti del gruppo militare contro il neonazismo in Ucraina” assicurando che “non verrà dimenticato”. La nuova pista seguita dagli inquirenti russi che stanno indagando sulla tragedia aerea in cui ha perso la vita il capo del gruppo Wagner fa riferimento a una bomba. L’esplosivo, a quanto riportano, sarebbe stato sistemato nel vano del carrello dell’aereo, e la conseguente esplosione avrebbe gravemente danneggiato un’ala del velivolo e uno stabilizzatore, provocando un innalzamento di quota e la discesa finale. L’Istituto per lo studio della guerra statunitense invece, ha puntato il dito contro Putin, incolpandolo di aver ordinato l’uccisione del leader del gruppo militare, come “tentativo pubblico di riaffermare il suo dominio e di vendicarsi dell’umiliazione che la ribellione armata Wagner ha causato nei suoi confronti “. Intanto per alcuni restano dei dubbi circa la morte di Prigozhin, e gli investigatori russi sono tornati sul luogo del ritrovamento aereo per esaminare i rottami del jet privato sul quale era a bordo il capo del gruppo militare. Come hanno riportato alcune autorità, il corpo è stato identificato con prove circostanziali, ma la conferma potrà arrivare solo dal test del Dna, in quanto i cadaveri ritrovati sono carbonizzati. Anche il presidente ucraino Zelensky ha parlato della morte di Prigozhin, durante una conferenza stampa con il suo omologo portoghese, riferendosi alla presunta morte del capo della Wagner, dichiarando che se venisse confermata sarebbe una cosa positiva per l’Ucraina. Zelensky non ha esitato a cogliere la palla al balzo per fare una battuta a riguardo, spiegando che quando chiese ai partner il supporto aereo, questo incidente non era ciò a cui pensava.

B.Ž.