Foto: MMC RTV SLO/Polizia di Stato
Foto: MMC RTV SLO/Polizia di Stato

Il governo aveva annunciato una stretta per limitare l’uso delle armi e in generale gli atti di violenza e bullismo da parte di gruppi di minori e, accanto alle operazioni di polizia avvenute in quartieri difficili a Roma e Napoli, ha anche varato un provvedimento dedicato al tema della criminalità giovanile.
Il decreto, che giunge dopo i casi di stupri di gruppo a Palermo e Caivano, e l’omicidio di un giovane di 24 anni a Napoli per mano di un diciassettenne, dovrebbe modificare alcune norme del Codice penale inasprendo le pene. “Un quattordicenne che uccide, rapina o spaccia deve pagare come paga un cinquantenne”, ha tuonato il leader della Lega e ministro Matteo Salvini, ma l’impostazione non ha mancato di generare dubbi all’interno dell’opposizione, che ricorda invece come inasprire le pene non serva a nulla e come ci voglia un’azione di educazione sensibilizzazione.
Il ministro dell’interno Matteo Piantedosi ha però definito “crescente e preoccupante” l'uso di armi da parte di giovanissimi sostenendo la necessità di misure urgenti di “contrasto al disagio e alla criminalità giovanile e alla povertà educativa”.
Fra le altre cose, il provvedimento estende anche ai quattordicenni la possibilità per il Questore, in caso di condanna, di vietare l'utilizzo di social, web e telefoni cellulari, con multe per i genitori che non fanno rispettare il divieto.
Previsto l’arresto in flagranza per reati legati al possesso di armi senza permessi, e la possibilità di percorsi di reinserimento e rieducazione tramite lavori socialmente utili per i minori condannai a pene inferiori a cinque anni.
I genitori che non mandano i figli alla scuola dell'obbligo rischieranno una pena fino a due anni di reclusione e la mancata regolare frequenza scolastica farà saltare l'assegno d’inclusione.
Previsti anche finanziamenti per 32 milioni di euro per potenziare l'organico dei docenti al Sud e per svolgere azioni di recupero sociale e psicologico nelle scuole.
La Camera intanto ha dato il via libera, senza voti contrari, alla proposta di legge bipartisan sul contrasto al bullismo e cyberbullismo, prevedendo campagne di sensibilizzazione e formazione, e istituendo la Giornata del Rispetto, che ricorrerà il 20 gennaio.

Alessandro Martegani