Foto: Radio Capodistria
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E' stato il Patrono San Pelagio che, sceso dalla cima del campanile dalla quale sorveglia la cittadina, ha raccontarne la storia, e lo ha fatto -naturalmente- aiutato dalle tante persone incontrate in piazza. Persone vere, reali che con il loro spaccato di vita, lavoro ed esperienza rendono Cittanova quella che è, e Cittanova -come ha detto il sindaco Anteo Milos- non sarebbe la stessa senza la sua componente italiana autoctona e senza la Comunità degli Italiani. "La CI è il centro della cittadina, è il luogo d'incontro, di dialogo aperto a tutti gli abitanti e questo è forse la cosa più importante che questo sodalizio, anche dopo 75 anni, porta nel cuore e trasmette alla cittadinanza intera; per questo grazie a quelli che hanno lavorato in questi anni e un in bocca al lupo a quelli che lo faranno in futuro", ha detto Anteo Milos. Interventi di saluto sono stati portati dal vice Presidente del Sabor e deputato CNI, Furio Radin, dalla vice Presidente della Regione Istriana Jessica Acquavita, dal Console Generale d'Italia a Fiume Davide Bradanini, dal Presidente dell'UPT Emilio Fatovich e a nome dell'Unione Italiana dal Presidente Maurizio Tremul, che ha ricordato come Cittanova si distingue per alcune cose importanti. "Intanto qui vive il più grande campione in assoluto che la CNI ha mai avuto e che è Giovanni Cernogoraz e poi diciamo che Cittanova riesce a coniugare tradizione, cultura materiale e immateriale, canti, balli e ciò che siamo con l'enogastronomia e quindi con l'economia e il turismo; è un innovazione fondamentale ed è una strada che anche gli altri potrebbero seguire", ha ricordato Tremul. Una strada individuata dal Presidente della Giunta della CI cittanovese Glauco Bevilacqua che rileva l'importanza di trasmettere le nostre idee e la nostra cultura, ma anche il radicamento sul territorio di cui si è parte integrante. "Questa è una cosa che dobbiamo mantenere e portare avanti perché solo così riusciremo a difendere la nostra identità e a restare vivi per sempre", ha detto Bevilacqua mentre la Presidente del sodalizio Cristina Fattori ha puntato molto sulle attività culturali e sulla collaborazione con la scuola. "Noi ci impegniamo a salvaguardare i nostri usi, i costumi, la nostra lingua e anche la parlata istroveneta", ha affermato la Fattori presentando una tabella con parole dialettali ormai in disuso affissa sulla facciata del sodalizio. Come si diceva, numeroso il pubblico che ha seguito la cerimonia, tra i presenti pure il deputato CNI al Parlamento di Lubiana Felice Žiža e la parlamentare istriana al Sabor Katarina Nemet nonché alcuni Sindaci italiani dell'area e i rappresentanti di varie Comunità degli Italiani della zona.

Lionella Pausin Acquavita

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