Prima c'era stato Svevo, poi è venuto Joyce, adesso è il momento di Saba. Mauro Covacich, romanziere di successo, triestino classe 1965, completa la trilogia teatrale che ha dedicato alla Trieste letteraria del primo Novecento, raccontando con originalità autori monumentali. Non da critico, ma sulla base di una personale esperienza di lettura, "alla luce - per citare lo stesso Covacich - di una prossimità che innanzitutto è geografica e quindi anche culturale". Il nuovo monologo "Saba", prodotto come i due precedenti dallo Stabile del Friuli Venezia Giulia nel quadro della valorizzazione del patrimonio culturale del territorio, inaugura la programmazione della Sala Bartoli del Rossetti, all'indomani del gran debutto della nuova stagione con "La coscienza di Zeno" che vede protagonista Alessandro Haber, nell'anno del centenario del capolavoro sveviano.

Umberto Saba, il poeta del "Canzoniere" e della "scontrosa grazia", è il grande cantore della città, colui che per l'immaginario collettivo rappresenta lo spirito del luogo. Eppure il suo rapporto con Trieste è stato tutt'altro che idilliaco, segnato com'era da un sentimento ambivalente, di amore ma anche di odio. Una doppiezza emotiva che Covacich, contemporaneamente autore e interprete dello spettacolo, allestisce davanti agli occhi dello spettatore pescando dalle lettere private, dalle poesie, da episodi familiari, intrecciando la vicenda personale del poeta (scomparso nel 1957) alla propria. "Nella vita di Saba - ha detto Covacich in un'intervista - ritrovo somiglianze con la mia. All'inizio anch'io mi ero allontanato da Trieste. Ho recuperato il mio rapporto con la città di recente. Potrei pensare che, in trasparenza, dietro alla sua vita ci sia anche la mia". Il risultato è un ulteriore confronto con i numi tutelari del Novecento letterario triestino, l'ultimo dei tre giganti, il poeta che ha cercato di restituire la complessità dell'esistenza con la semplicità delle parole che arrivano al cuore.

Lo spettacolo, a cura di Alberto Giusta, si replica al Rossetti fino al 15 ottobre.

Mauro Covacich protagonista da stasera alla Sala Bartoli con il monologo
Mauro Covacich protagonista da stasera alla Sala Bartoli con il monologo "Saba"