Foto: EPA
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Sono trascorsi tre giorni dall'attacco inaspettato di Hamas a Israele, cinquant'anni dopo la guerra di Yom Kippur, scatenando una forte reazione da parte di Israele contro la Striscia di Gaza. Le cifre ufficiali indicano almeno 900 morti e 2.500 feriti in Israele, mentre i bombardamenti israeliani su Gaza hanno causato la morte di almeno 687 palestinesi e il ferimento di 2.751 persone, con il bilancio potenzialmente ancora più elevato. I media israeliani riportano la scoperta dei cadaveri di 1.500 terroristi palestinesi entro i confini israeliani. Hamas minaccia di uccidere un civile israeliano in risposta a ogni bombardamento su abitazioni a Gaza e rifiuta i negoziati senza un cessate il fuoco, mentre Israele si prepara a un'ampia operazione terrestre nella Striscia di Gaza e ordina l'isolamento della regione, portando il bilancio delle vittime, tra israeliani e palestinesi, a oltre 1.500, compresi molti civili e bambini. Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha ordinato un "assedio totale" su Gaza, inclusi il blocco di elettricità, cibo, carburante e l'interruzione delle forniture d'acqua. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha proposto un governo di unità nazionale all'opposizione, e sono stati richiamati finora 300.000 riservisti, costituendo la "più grande e veloce mobilitazione nella storia di Israele". L'esercito israeliano, nel frattempo, ha dichiarato di aver ripreso il controllo delle comunità circostanti alla Striscia di Gaza, territorio dal quale le autorità israeliane segnalano molti dispersi, tra cui una coppia di cittadini italo-israeliani probabilmente presa in ostaggio. Ieri sera si è tenuto un vertice telefonico tra il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, il suo omologo francese Emmanuel Macron, il Primo Ministro britannico, Rishi Sunak, il Cancelliere tedesco, Olaf Scholz, e la Premier italiana Giorgia Meloni. I cinque hanno espresso fermo sostegno a Israele e hanno posto la priorità sulla tutela della vita degli ostaggi. Biden ha enfatizzato: "Siamo uniti e coordinati per garantire che Israele sia in grado di difendersi". Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha ribadito l'appello a entrambe le parti coinvolte nel conflitto in Medio Oriente, invitandole a cessare immediatamente gli attacchi, liberare tutti gli ostaggi e condurre le operazioni nel pieno rispetto del diritto umanitario internazionale. Il commissario UE alle Crisi, lo sloveno Janez Lenarčič, condanna l'attacco terroristico di Hamas ma sottolinea l'importanza di proteggere i civili e rispettare il diritto internazionale umanitario. Smentendo di fatto l'annuncio precedente di Olivier Varhelyi, commissario europeo per l'Allargamento e la politica di vicinato, riguardante la sospensione dei pagamenti ai palestinesi, Lenarčič afferma che gli aiuti umanitari dell'UE continueranno finché necessario. La Commissione Europea avvierà una revisione urgente dell'assistenza all'Autorità palestinese per garantire che i finanziamenti non sostengano indirettamente organizzazioni terroristiche e valuterà l'adeguatezza dei programmi di sostegno alla luce delle mutate circostanze. L'Alto rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell, ha annunciato per oggi una riunione d'emergenza dei ministri degli Esteri dell'Ue.

Corrado Cimador