Nessuna delle proposte di compromesso che sindacati, datori di lavoro e governo hanno cercato di armonizzare negli ultimi giorni è risultata accettabile. Nell'ultimo anno le centrali sindacali hanno collaborato costantemente e in maniera costruttiva al processo negoziale. Purtroppo, non si può dire altrettanto per i rappresentanti degli industriali che, al contrario, hanno cercato in ogni maniera di ostacolare il confronto, bloccandolo o esercitando pressioni in modo da ottenere che venisse inoltrata in procedura parlamentare soltanto l'implementazione di due direttive dell'Unione Europea, sottolineano i sindacati. Si esprime apprezzamento per gli sforzi del Ministro del lavoro, Luka Mesec e dell'ufficio del premier, che hanno cercato di trovare una versione di compromesso al disegno di legge, che fosse accettabile per tutte le parti, sindacati, datori di lavoro e governo. I sindacati si attendono ancor sempre che il governo approvi la proposta di modifiche che, oltre ad implementare le direttive comunitarie, comprenda almeno quelle parti che erano state presentate come soluzione di compromesso nell'ultima fase negoziale, soprattutto quelle derivanti dall'impegno assunto con il contratto di coalizione e che riguardano i diritti e la tutela dei lavoratori, impedendo abusi da parte dei datori di lavoro, soprattutto per quanto riguarda i contratti di assunzione e il precariato. Se il governo, ovvero i deputati della coalizione verranno meno alle promesse e alle assicurazioni fatte ai lavoratori, cedendo alle pressioni degli industriali, significherà che abbandonano il dialogo sociale, avvertono ancora i sindacati. Il governo sarebbe infatti intenzionato a trasmettere in Parlamento il testo in forma ridotta limitandosi come detto al recepimento di due direttive europee, senza introdurre le novità oggetto di negoziato e armonizzazione per sei mesi all'interno del consiglio economico sociale, novità sostenute dai sindacati ma non dagli industriali, che poi avevano deciso di andarsene dal consiglio stesso.

Delio Dessardo

Foto: MMC RTV SLO/Foto: TV Slovenia
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