Foto: Martegani
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Un nastro rosso e bianco segnala le aree potenzialmente pericolose, dove la furia delle onde ha scavato e danneggiato il lungomare, ma ci vuol altro per tenere i triestini lontani da Barcola e dalla passeggiata lungo il litorale più amato dalla città.

Foto: Martegani
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I segni della devastazione sono ancora tutti lì: i blocchetti di porfido accatastati o ammassati dalla risacca ai margini della pineta (diventati anche pezzi da costruzione per i bambini, che erigono muretti e scrivono parole sul terreno), interi tratti di selciato divelto, i marciapiedi tagliati dalle onde, il tutto segnalato con cavalletti e nastri, che però vengono perlopiù ignorati dai triestini che non rinunciano a camminare sul lungomare e nemmeno a fare qualche commento, preoccupati dal futuro: ci saranno i fondi per rifare tutto prima della stagione estiva? Come cambieranno Barcola e i Topolini? Potrà succedere di nuovo?

Foto: Martegani
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Non manca anche chi punta il dito sulle scelte dell’amministrazione comunale che, dice una signora con due bambini, “invece di pensare a cose come l’Ovovia, potrebbe migliorare parcheggi, sicurezza e spazi dalla Pineta a Miramare”.
Il comune sta cercando di rendere l'area utilizzabile entro la stagione, ma per Barcola c’è anche un piano più ambizioso e a lunga scadenza, presentato in settimana dalla Regione. Proprio l’assessore regionale all’Ambiente, Fabio Scoccimarro, ha presentato “la bozza di idea progettuale per la ricostruzione del litorale triestino”, che prevede la creazione di nuove baie, protette da barriere che dovrebbero difendere le opere a terra dalla furia del mare, e anche la realizzazione di parcheggi, concentrando le automobili in spazi precisi ed evitando così traffico, inquinamento e pericoli lungo la costiera.

Foto: Martegani
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Nel piano, che ora dovrà essere sviluppato, si prevedono anche aree aperte agli animali e per gli sport d’acqua, e, idea cara al sindaco Dipiazza, il prolungamento della pineta fino a Bivio di Miramare.
La regione ha anche rassicurato sui due timori che affliggono i triestini: non ci saranno disagi nel corso dell’estate per chi frequenta Barcola e i Topolini, e non diminuiranno le aree gratuite, anche se è prevista la realizzazione di nuove strutture private.
"I tempi per un nuovo litorale di Barcola sono maturi – ha detto Scoccimarro - e si fondano sull'iniziativa della Regione che si propone di collaborare con il Comune di Trieste in un'opera necessaria, in considerazione dei cambiamenti climatici, e che non vuole essere un sogno, ma un obiettivo concreto sul quale metteremo in campo la stessa determinazione che abbiamo profuso per la riconversione della Ferriera di Servola".
Ancora nessuna certezza sulle cifre da impegnare, né sui tempi, anche se l’avvio della grande ristrutturazione dovrebbe avvenire nel 2026.

Alessandro Martegani