Foto: Radio Capodistria/Pausin
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Ho detto una bugia” interpretata da Tina Jurman si è portata a Rovigno sia il premio “Vlado Benussi” per la miglior canzone del Festival, assegnato dalla giuria di esperti e sia il premio simpatia, ovvero quello uscito dal voto dei rappresentanti dei tredici sodalizi in gara. “Sono felicissima”, ci ha detto la piccola Tina che frequenta la terza elementare che ci ha illustrato il tema della sua canzone: “Racconta delle bugie che dicono i bambini e però spiega che è meglio dire la verità, io non sono capace di dirle perché mi scoprono subito”.

Contenta del bis, dopo la vincita dell’anno scorso, pure la maestra Sara Salvi che ha scritto il testo, la musica e assieme a Mauro Giorgi pure gli arrangiamenti del brano: “Lo ripeto nuovamente, è un’emozione immensa ricevere questo riconoscimento dove sta scritto premio 'Vlado Benussi', è veramente una grande gioia”.

Foto: Radio Capodistria/Pausin
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Per quanto riguarda gli altri premi: quello per la miglior musica è andato alla canzone “Finalmente musica” interpretata da Vita Riccobon e Angela Juri della “Santorio Santorio” di Capodistria, con parole di Majda Svitek che la ha musicata assieme a Manuel Šavron che firma pure gli arrangiamenti.

A “Che banda di matti (il vampiro)”, parole e musica di Majda Šušelj e arrangiamenti di Luka Vretenar cantata dalle cittanovesi Nika Šešelj Pavlović e Sofija Matošević Špadijer è andato il premio per il migliore arrangiamento, mentre il brano con il miglior testo è risultato “A me mi piace” interpretato per la CI di Buie da Giulia Pregara e Nina Brajković e scritta da Rossana Bubola e Andrea Bussani, musicata da Marco Radolović che ha curato gli arrangiamenti assieme a Lari Šain.

La giuria di esperti non ha avuto un compito facile ci ha svelato Ileana Pavletić Perosa: “Non è mai semplice e non lo è stato neanche quest’anno, le canzoni erano tutte a misura di bambino, i ragazzini erano preparatissimi quindi un grande complimento a loro, ai genitori e soprattutto alle maestre che hanno ben lavorato con loro. Belli e fantasiosi i testi e di grande qualità pure la parte musicale, abbiamo sentito veramente una diversità di generi”.

Foto: Radio Capodistria/Pausin
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A rendere ancora più vivace e allegra anche questa edizione del Festival il coro di voci bianche della Comunità degli italiani di Verteneglio guidato da Dionea Sirotić che ha accompagnato tutte le canzoni in gara mentre in qualità di ospite si è esibito quello della CI di Albona diretto da Sabrina Stemberga Vidak.

Un Festival che ha 52 anni, ma non li dimostra”, ha detto Marianna Jelicich Buić, titolare del settore cultura della Giunta esecutiva dell’Unione italiana e ha ricordato: “Questa è sicuramente una delle manifestazioni più belle e più sentite; è attesa dai più piccoli ma anche dai genitori, dai nonni, dalle famiglie e poi include un grande numero di connazionali, parolieri, musicisti, arrangiatori, dirigenti artistici che preparano i ragazzini. In un momento difficile anche a livello globale è appagante vedere tanta energia, tanta vitalità e poter dire c’è tanto di bello nella vita e c’è tanto di bello in questa nostra Comunità nazionale”.

(lpa)