Ha scelto una formula non scontata per celebrare i suoi 75 anni la Comunità degli italiani "Santorio Santorio", nata nel 1948 come Circolo italiano di cultura popolare "Antonio Gramsci": meno cerimonia e più narrazione, con tanti ospiti eccellenti convocati sul palco per ripercorrere il cammino del sodalizio, che conta oggi un migliaio di soci, e raccontare momenti, passaggi, esperienze che ne hanno segnato la non sempre facile storia.

Testimoni del tempo come Aurelio Juri, ex sindaco di Capodistria ed ex parlamentare, presidente della Comunità fra il 1986 e il '90, tornato con la memoria all'istituzione dell'Associazione sportiva della Comunità italiana (ASCI) e a una tavola rotonda con il Gruppo 88, a quelle istanze di democratizzazione delle istituzioni della CNI nell'allora Jugoslavia su cui si è poi soffermato Franco Juri, che del Gruppo 88 è stato uno dei leader, e insieme uno dei fondatori della mitica band Istranova.

O ancora Antonio Rocco, sulla collaborazione con i programmi italiani del Centro radiotelevisivo regionale, di cui è stato lungamente direttore. E altri personaggi, che connazionali non sono, ma che hanno avuto e hanno un rapporto con la comunità italiana. Il territorio è felicemente intriso di storie transnazionali, una su tutte quella dei Kameleoni, nota pop band locale che esordiva nel '67 con un 45 giri Jugoton in italiano, "La felicità". Senza dimenticare, arrivando all'oggi, l'istroveneto del cantautore Rudi Bučar.

Tra un brano della Mandolinistica e uno dei Calegaria (altro gruppo attivo presso la "Santorio"), un numero di danza e un défilé (con le creazioni dei giovani stilisti Ivan Rocco e di Scilla Gortan presentate da Lorella Flego, volto noto della TV), anche un omaggio al ruolo delle donne all'interno della Comunità, con il ricordo di figure che non sono più fra noi (Elvia Crollini, Lidia Molassi, Silvana Stancich, Anita Vidmar).

Il tutto alla presenza di un nutrito parterre istituzionale: sul versante politico sono arrivate le felicitazioni e gli auguri dei vertici di Unione italiana e Upt, di Can comunale e Costiera, del deputato Felice Žiža e del sindaco Aleš Bržan, che ha svolto il suo intervento interamente in italiano. Un pizzico di emozione nelle parole del presidente della "Santorio", Mario Steffè, a cui abbiamo chiesto una riflessione su questo importante anniversario :"Un momento emozionante, al di là della retorica. Comunque un momento importante, che dà modo di riflettere su quello che è stato sin qui il lungo percorso della Comunità e anche di attualizzare determinate problematiche e volgere uno sguardo al futuro, per il quale sicuramente dobbiamo attrezzarci. Comunque la CNI ha sempre avuto una forte resilienza, ha saputo superare momenti difficili e ostacoli. Sicuramente dovremo mantenere un alto grado di collaborazione, dialogo e comprensione tra le varie correnti e le varie componenti al nostro interno".

Ricordiamo che dopo l'evento di ieri, a suggellare il 75° anniversario della Comunità degli italiani di Capodistria sarà anche mostra con documenti e altre testimonianze d'epoca che verrà inaugurata il 29 dicembre a Palazzo Gravisi.