Foto: Radio Capodistria/copertina del libro (Luglio Editore)
Foto: Radio Capodistria/copertina del libro (Luglio Editore)

Nadia Pastorcich torna al Salotto del libro per la presentazione del suo secondo lavoro. Dopo "Lelio Luttazzi e la settima arte. Musicista, attore e regista" la scrittrice, giornalista e fotografa triestina porta a Capodistria "Passeggiata tra le stelle con Spiro della Porta Xydias" , in occasione dei 105 anni dalla nascita e 5 dalla scomparsa del grande alpinista, scrittore e regista teatrale italiano, che fu tra gli altri uno dei fondatori del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e collaborò anche con il Dramma Italiano di Fiume.

Con questo libro l'autrice ci porta a fare una passeggiata tra le stelle attraversando un secolo di vita. Nadia Pastorcich: " Sì, è proprio un viaggio verso l'alto, uno sguardo verso l'alto, anche perchè quello che mi ha trasmesso Spiro, che ho conosciuto, è sempre stato quello di porgere lo sguardo sulle piccole cose, sulle cose che a volte non notiamo, ma sono quelle più magiche, che ci sanno regalare emozioni profonde. Sarà quindi una passeggiata per la vita di Spiro e anche gli usi e i costumi dell'epoca. Lui è nato nel 1917 e il 21 febbraio appunto sarebbe stato il suo compleanno per questo presenteremo il libro proprio il 21. Lui mi ha raccontato veramente un secolo di vita ed è stato affascinante perché io l'ho conosciuto che avevo 19 anni quindi toccare con mano una persona che ha attraversato un periodo così ampio e che ha visto veramente di tutto e di più mi ha reso una parte storica molto viva più vicina a me, quindi è stato affascinante e spero che anche per il pubblico lo sarà altrettanto."
"Nel libro -prosegue la scrittrice- c'è sicuramente Spiro alpinista, registra teatrale, scrittore, ma c'è soprattutto Spiro uomo che racconta anche la sua Marsiglia, lui ha trascorso parte della sua infanzia a Marsiglia; è nato a Losanna e poi si è trasferito a Trieste che è la città della madre. E' una Trieste veramente piena di stimoli ma anche una Trieste difficile perché comunque lui ha vissuto la Seconda Guerra Mondiale, quindi ha attraversato questo periodo particolare ma sempre con questa grande passione per la montagna e per la natura e attraverso il teatro riusciva a raccontare altri mondi in un certo senso. Era una persona molto umana, io l'ho percepito sempre molto presente. Stava ad ascoltare e riusciva a darti degli insegnamenti tra le righe, non imponeva mai nulla, era tutto veramente una passeggiata tra le stelle. Lui chiamava proprio così questi nostri incontri perché spaziavano da tutto di più cioè, noi parlavamo delle problematiche quotidiane al passato, ai personaggi con i quali lui ha lavorato a teatro, con i quali si arrampicava. Cercava lui, visto che ero così giovane, di farmi spostare lo sguardo sulla bellezza alla fine della natura, che nonostante tutto anche i periodi difficili che abbiamo passato la natura resta, la natura c'è sempre, la natura può darti la possibilità di respirare di vivere più interiormente la vita e non soltanto in maniera frenetica.". (ld)