Foto: Google Earth
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Nel documento si ripercorre la storia della riattivazione del progetto di un “collegamento stabile” tra Calabria e Sicilia, che era stato interrotto nel 2012 e che “è stato riavviato” con il decreto-legge del 31 marzo 2023.

L’esposto di Schlein, Fratoianni e Bonelli contiene la denuncia in merito al “diniego opposto più volte - si legge - dalla società Stretto di Messina” rispetto alle “richieste di fornire sia la relazione di aggiornamento al progetto, che l’atto negoziale con il contraente generale” dell’opera, ovvero il consorzio Eurolink.

Nella denuncia si ricorda, inoltre, che il 16 gennaio scorso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti "rispondeva ad un question time presentato in commissione ambiente, comunicando che la società Stretto di Messina ed consorzio Eurolink hanno sottoscritto il 29 settembre 2023 un atto negoziale prodromico in base al quale il Contraente Generale ha predisposto, tra l'altro, la relazione di integrazione al progetto definitivo originario comprensiva del particolare riferimento alla compatibilità ambientale e alle ulteriori prescrizioni da sviluppare nel progetto".

Per i parlamentari il rifiuto "della Stretto di Messina SpA, che con il Decreto viene costituita quale società in house, di consegnare documenti espressamente previsti dal decreto impedisce di esercitare un diritto ed un'azione di controllo e verifica. La Stretto di Messina SpA si è rifiutata di consegnare l'atto negoziale che consentirebbe di verificare in quanto tempo la società Webuild ha raggiornato un progetto complesso, vecchio di 12 anni".

Il vicepremier e Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, ha ribadito che il ponte sullo Stretto “serve a unire milioni di siciliani, serve a inquinare di meno, a viaggiare più in fretta". Salvini ha poi aggiunto: "Mi hanno denunciato… Io ho visto che il Pd ha fatto una denuncia alla Procura della repubblica perché vogliamo fare il ponte. Il ponte è un diritto di milioni di italiani di viaggiare più velocemente, più sicuri”.

Il leader leghista prosegue: “Mi domando perché uno debba dire no a un ponte, all’alta velocità, a una diga, a una ferrovia, solo in Italia la sinistra riesce a dire di no alle opere pubbliche”.

Davide Fifaco