Foto: Reuters
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Il destino di Assange si trova nelle mani dei giudici dell'Alta Corte di Londra, che dopo anni battaglie legali, non sono ancora arrivati a un verdetto. Gli Stati Uniti pretendono che il cittadino australiano sia estradato a seguito delle accuse a suo carico di spionaggio, tra il 2018 e il 2020, in relazione alla pubblicazione da parte di WikiLeaks di file relativi alle guerre guidate in Iraq e Afghanistan. Sono stati centinaia di migliaia i documenti militari statunitensi rilasciati da parte dell'organizzazione fondata da Assange, e le autorità americane vogliono processare l'uomo per 18 accuse, in quanto le sue azioni avrebbero "danneggiato la sicurezza nazionale e messo in pericolo la vita degli agenti". La squadra legale di Assange afferma che, nel caso l'Alta Corte dovesse pronunciarsi, lui potrebbe trovarsi sull'aereo per l'Atlantico entro 24 ore dalla decisione, e proseguire in una direzione, o con il rilascio dalla prigione, o continuare con altri mesi di battaglie legali. "Arrivati a questo punto ho la sensazione che qualsiasi cosa possa accadere" ha dichiarato Stella Assange, evidenziando che suo marito sperava di essere presente in tribunale per l'udienza. Ad oggi sono sempre più numerosi i sostenitori del fondatore di Wikileaks, i quali definiscono tale processo una farsa, un attacco al giornalismo e alla libertà di parola, ma anche una vendetta nei suoi confronti. Nel corso del processo sono state varie le richieste di archiviazione del caso, arrivate da organizzazioni per i diritti umani e alcuni organismi mediatici, ma anche da leader politici, tra i quali il primo ministro australiano.

B.Ž.