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Siamo alla vigilia delle festività pasquali, che anche quest'anno si prospettano amare a causa dell'epidemia di Covid-19. Ristoranti e alberghi sono chiusi oramai da diversi mesi, tuttavia gli operatori turistici del Litorale sono ottimisti per la stagione estiva, perché le richieste di prenotazioni sono già numerose. È quanto affermano a Portorose e a Isola.
Sale la curva del contagio in Croazia e scattano misure antiepidemiche più severe, soprattutto a livello regionale. Rispetto alla settimana precedente si registra nel Paese un aumento dei contagi del 47%. Nelle ultime 24 ore i nuovi postitivi da covid 19 sono stati 2623. In testa alle regioni più colpite la Litoroneo montana, con 611 nuovi casi di infezione, seguita da quelle dalmate, con una situazione particolarmente grave negli ospedali di Spalato. In Istria livello dei contagi continua a rimanere basso. A partire da domani primo aprile, invece, diventa più semplice varcare la frontiera croata. Si potrà entrare nel Paese esibendo il solo test rapido, mentre per i già vaccinati saranno considerati validi anche i vaccini russi e cinesi.
Stamane il console generale d'Italia a Capodistria, dottor Giuseppe D'Agosto ha consegnato forniture di materiale didattico ai docenti delle scuole slovene che hanno partecipato al Seminario "Giocare in aula non è uno scherzo: la didattica ludica nell'insegnamento dell'italiano". L'aggiornamento è stato organizzato dal Dipartimento di Italianistica della Facoltà di Studi Umanistici dell'Università del Litorale.
La situazione sanitaria in Slovenia continua a peggiorare, ieri ben il 20% dei tamponi effettuati è risultato positivo. 15 i decessi, una cifra così alta non si registrava da febbraio. Gli esercizi commerciali del paese intanto si preparano al lockdown, che scatterà giovedì primo aprile e durerà fino a domenica 11. Rinnovato l'appello ai datori di lavoro di concedere lo smart working laddove possibile.
Dopo faticose manovre dei rimorchiatori, la nave Ever Given è stata disincagliata ed ha ripreso la navigazione nel Canale di Suez. Il traffico era rimasto blocatto per diversi giorni ed ha costretto al fermo centinaia di navi. Anche il porto di Capodistria prevede dei ritardi nella consegna delle merci.
Il Club degli imprenditori sloveni ha inviato una lettera ai vertici politici, con una serie di proposte e la richiesta di essere coinvolti nell'elaborazione delle strategie per contrastare la crisi. La Camera dell'artigianato e dell'imprenditoria avverte invece che l'introduzione di nuove misure restrittive non farà che incremenatre il lavoro sommerso. Incoraggianti intanto le stime economiche a seguito della riapertura, a febbraio, dei negozi e degli esercizi commerciali che ha favorito in modo sorprendente gli incassi.
In Slovenia la situazione epidemiologica rimane seria. Sono in aumento sia il tasso di incidenza settimanale dei contagi, sia il numero dei ricoverati. Al fine di allentare la pressione sugli ospedali e contenere la diffusione del virus, dal primo all'undici di aprile il paese torna in lockdown, con la chiusura forzata delle attività non essenziali. Torna inoltre l'obbligo di indossare la mascherina anche all'aperto.
La chiusura generale riguarda anche le scuole di ogni ordine e grado che da giovedì primo aprile sino a domenica 11 ritornano alla didattica a distanza. Grande preoccupazione è stata espressa dagli allievi delle scuole medie in particolare quelli di quarta che si stanno preparando a sostenere l'esame di maturità. Le scuole dell'obbligo e quelle dell'infanzia assicureranno la sorveglianza straordinaria per i figli dei "lavoratori indispensabili".
Con oggi sono entrate in vigore le nuove misure, più rigorose, per il passaggio dei confini sloveni, sia in entrata che in uscita dal Paese. L'obiettivo è quello di evitare gli spostamenti in occasione delle festività pasquali e in questo modo limitare e rallentare i contagi da covid. Il divieto - salvo eccezioni - di recarsi nei Paesi in zona rossa, dunque in tutti gli Stati confinanti e in tutti gli altri Paesi dell'ex Jugoslavia, resta in vigore fino al 12 aprile.
La Slovenia torna in lockdown dal 1 al 11 aprile. È prevista la chiusura di pressocché tutte le attività ritenute non essenziali, anche delle scuole con gli alunni che torneranno alla didattica a distanza. Sarà, comunque, garantita l'assistenza negli asili e nelle prime tre classi elementari per i bambini dei genitori che dovranno recarsi al lavoro. Da giovedì, inoltre, spostamenti limitati alla sola regione statistica e obbligo della mascherina anche all'aperto.
Come ha spiegato il ministro Hojs dalla mezzanotte scatta il divieto di uscire dalla Slovenia per recarsi nei paesi inseriti sulla lista rossa, in cui figurano sia l'Italia sia la Croazia. Inoltre, per entrare in Slovenia saranno accettati soltanto i test PCR negativi rilasciati nei paesi dell'area Schengen o dell'Unione Europea. Il provvedimento - ha spiegato il ministro - è stato preso per contenere l'esodo di cittadini verso i paesi dell'area balcanica dove la situazione sanitaria è peggiore. Hojs ha tuttavia elencato le eccezioni che resteranno in vigore fino a giovedì e che riguardano gli studenti transfrontalieri.
Ancora intensa la pressione sulle strutture ospedaliere del Friuli Venezia Giulia. Lievi miglioramenti si riscontrano all'ospedale di Udine, mentre a Trieste gli ingressi di pazienti Covid sono in deciso aumento e preoccupa il crescente numero di persone sotto i 70 anni che hanno bisogno del respiratore. La Regione si prepara ad aumentare il numero dei vaccini giornalieri, ma molto dipenderà dall'effettiva disponibilità delle dosi.
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