Foto: Reuters
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Un anniversario che fortunatamente o sfortunatamente - dipende dai punti di vista - è venuto a cadere con la relazione, dinanzi al Parlamento, sul lavoro svolto dal governo in questi ultimi 12 mesi. Parlamento rimasto mezzo vuoto per l'assenza di una parte dell'opposizione che ha deciso di boicottare questo punto all'ordine del giorno in segno di protesta per la mancata inclusione nel dibattito, dello scandalo o meglio dire della truffa del secolo legata all'INA. Oltre che ad elencare i punti salienti di quest'ultimo periodo, tra i quali ha evidenziato la costruzione del ponte di Plelješac/Sabioncello e la prossima inclusione del Paese nell'eurozona e nell'area Schengen, Andrej Plenković ha ricordato l'impegno del governo nel settore socioeconomico, volto all'aumento di stipendi e pensioni. Tra i risultati migliori raggiunti dai suoi due governi in questi sei anni di mandato, egli ha rilevato la stabilità politica e la coesione sociale che non sono venuti a mancare neanche in un periodo inimmaginabile fino a qualche tempo fa e caratterizzato dalla pandemia, dal terremoto e ora anche da una guerra che sta scuotendo l'Europa intera. Miglioramento del sistema giudiziario e rafforzamento di quello sanitario tra gli obiettivi futuri che includono pure una serie di misure per rallentare il calo demografico. "Quest'ultime devono diventare priorità strategica di tutta la società", ha detto il capo del governo che tra le altre cose ha annunciato l'impegno dell'esecutivo nel garantire un pasto caldo a tutti gli alunni delle scuole elementari. L'intervento di Plenković è stato criticato dai socialdemocratici che contrariamente agli altri partiti dell'opposizione sono rimasti in aula. "Si promettono pasti caldi quando ancora non tutte le scuole hanno un refettorio", hanno detto puntando inoltre il dito contro l'inefficienza dello stato nella ricostruzione delle aree terremotate.

(lpa)