I primi corsi di formazione per riqualificare i lavoratori della Ferriera in seguito alla chiusura dell'area a caldo partiranno a breve e coinvolgeranno una cinquantina di persone. Dureranno tra le 200 e le 250 ore ed avranno una percentuale che oscilla tra il 70% e l'80% di affiancamento a lavoratori già esperti, mentre le ore rimanenti (20%-30%) saranno dedicate ad attività in aula. La maggior parte del tempo sarà quindi dedicata alla pratica, ma anche la parte teorica non verrà trascurata. A spiegarlo è stata l'assessore al Lavoro del Friuli-Venezia Giulia, Alessia Rosolen.
"Dalla data della sottoscrizione dell'Accordo di Programma - ha aggiunto Rosolen - la Regione ha bruciato le tappe e interpretato un ruolo proattivo per concordare e avviare i corsi". L'idea è stata quella di individuare i percorsi finalizzati a valorizzare le competenze dei lavoratori e di consentire un arricchimento del bagaglio formativo immediatamente spendibile.
La proprietà ha indicato le esigenze lavorative e la Regione si è spesa per promuovere ed organizzare dei corsi che potessero rispondere rapidamente alle richieste pervenute ed in campo sono stati messi gli strumenti e le misure possibili, anche attingendoli dal Fondo Sociale Europeo.
Rosolen ha inoltre precisato che "l'accordo di programma prevede un periodo di due anni per lo svolgimento dei corsi e il numero dei partecipanti viene stabilito in accordo da Arvedi e dalle sigle sindacali. È necessario suddividere i lavoratori in gruppi numericamente ragionevoli e rispondenti alle effettive esigenze del ciclo produttivo. Ci sono regole imposte da normative nazionali che non possono essere eluse: il numero di ore dei corsi è propedeutico ad assicurare un bagaglio di conoscenze, competenze e capacità che rendano il lavoratore sufficientemente autonomo da iniziare il nuovo impiego in sicurezza".

Davide Fifaco

Foto: MMC RTV SLO
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