Foto: MMC RTV SLO/Presidenza del Consiglio
Foto: MMC RTV SLO/Presidenza del Consiglio

"Sono molto soddisfatta del lavoro fatto con questa manovra perché non si limita a un lavoro ragionieristico ma fa scelte politiche e la presenta un governo che in appena un mese ha scritto e presentato una manovra che ricalca e racconta di una visione politica". Apre con queste parole, la premier italiana Giorgia Meloni, il proprio intervento sull'approvazione della Manovra economica per il 2023.

Una manovra coraggiosa e coerente, aggiunge Meloni, che scommette sul futuro. Due le principali priorità: la crescita, con la messa in sicurezza del tessuto produttivo, premiando chi lavora e la giustizia sociale, con l'attenzione verso le fragilità. "Sono contenta che l'approccio che abbiamo avuto, per come lo vedo, è quello di un bilancio familiare, quando ti occupi di bilancio familiare se mancano risorse non stai a preoccuparti del consenso ma di cosa sia giusto fare per far crescere la famiglia nel migliore dei modi" prosegue la premier.

Sul caro bollette lo Stato interviene per calmierare le bollette per le famiglie, finora per quelle con un Isee massimo di 12.000 euro, l'attuale esecutivo ha deciso di innalzare il limite a 15 mila euro. La platea per le famiglie si allarga ma chiaramente la misura è per quelle più bisognose e vale 9 miliardi di euro.

Sulle pensioni la premier ha spiegato che le minime verranno rivalutate al 120%, ma con un meccanismo di aumento fino a 2000 euro ma poi "mano a mano l'aumento diminuisce fino alle pensioni oltre 10 volte la minima, cioè sopra i 5mila per le quali l'indicizzazione la finiamo al 35%.

Si potrà andare in pensione "a 62 anni con 41 di contributi, ma con dei paletti di buon senso. Chi decide di entrare in questa finestra, fino a maturazione dei requisiti non potrà prendere una pensione superiore a 5 volte la minima, quindi tra i 62 e i 67 anni, fino a maturazione dei requisiti".

Sul reddito di cittadinanza, si continua a tutelare chi non può lavorare, afferma Meloni, aggiungendo anche le donne in gravidanza, ma per chi può lavorare si abolirà alla fine del prossimo anno e non potrà essere percepito per più di 8 mesi, decadendo alla prima offerta di lavoro.

In manovra non entra la cancellazione dell'Iva su beni primari come pane e latte, ma inserita l'Iva al 5% per i prodotti di prima infanzia e per i dispositivi igienici femminili. Rinviate, inoltre, la plastic e la sugar tax.

Davide Fifaco