La mafia potrebbe arricchirsi anche sfruttando l’emergenza Covid 19. Il timore che lo scossone creato dalla pandemia potesse essere terreno favorevole per la criminalità organizzata è stato confermato dalla Relazione semestrale della Direzione investigativa Antimafia inviata al Parlamento italiano.
Il blocco delle attività economiche di piccole e grandi aziende e la crisi di liquidità di molti imprenditori, spiegano i magistrati, possono aprire alle mafie "prospettive di arricchimento ed espansione paragonabili a ritmi di crescita che può offrire solo un contesto post-bellico", e la criminalità organizzata potrebbe far valere il ruolo di "player affidabile ed efficace", anche a livello globale, acquisendo il controllo di aziende di medie e grandi dimensioni.
L’acquisizione di attività lecite per riciclare i proventi di quelle criminali è da sempre una strategia attivata sistematicamente dalle mafie, che hanno dimostrato di saper gestire altre attività, su tutte quella del gioco d’azzardo, il metodo più redditizio e facile per riciclare denaro, tanto da favorire anche alleanze fra clan rivali pur di evitare di attirare l’attenzione e aumentare la redditività. Solo il gioco legale nel 2018 avrebbe fruttato alle organizzazioni criminali in Italia più di 100 miliardi di euro.
La relazione richiama anche l’attenzione sulla diffusione sul territorio delle organizzazioni criminali, segnalando che sono 51 in Italia gli Enti locali sciolti per infiltrazioni mafiose, fra Sicilia, Calabria, Basilicata, Campania e Puglia, la cifra più alta mai registra dal 1991, quando entrò in vigore la normativa che consentiva lo scioglimento per mafia degli enti locali. Nel 2019 sono stati sciolti 20 consigli comunali e 2 Aziende sanitarie provinciali, e 29 amministrazioni sono ancora in fase di commissariamento.

Alessandro Martegani

Foto: MMC RTV SLO
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