Più di quaranta incendi in poche ore, per non parlare dei danni tra campi, boschi e aziende agricole, che sono ancora da quantificare. L'intera isola è stata assediata dal fuoco, da Nord a Sud, tutto il territorio regionale, e tra gli incendi almeno 12 sono di grandi dimensioni, tanto da aver costretto il Corpo forestale ad utilizzare i mezzi aerei del servizio aereo antincendio. Nella costa nordorientale della Sardegna sono evacuate 600 persone, da località come Posada, tra Monte Longu e San Giovanni, dove il fumo ha oscurato il cielo e decine di ettari di vegetazione e aree coltivate sono state distrutte. Un ulteriore incendio invece ha interessato maggiormente il sud dell'isola, la zona del Parco dei Sette Fratelli, dove due aziende agricole sono state temporaneamente evacuate per precauzione. Le operazioni continuano da ore, da parte di tre canadair e uomini a terra della Protezione Civile e dei Vigili del fuoco, ma i loro interventi sono resi difficili dal forte vento di maestrale. Secondo il primo bilancio relativo ai danni, i roghi hanno distrutto quattro aziende agricole e tutte le scorte che i proprietari avevano conservato per i mesi successivi, ma la conta complessiva dei danni non può essere ancora stimata; inizierà appena verrà effettuato il censimento delle superfici e degli alberi distrutti dalle fiamme. "Sono 11 gli aerei antincendio che stanno sorvolando la Sardegna. Il governo non lascerà soli i territori colpiti dal fuoco" ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, "la Protezione Civile sta compiendo ogni sforzo per mettere in sicurezza i cittadini, ed eventuali responsabili saranno puniti" ha concluso. Ed è proprio questo di cui si parla, ovvero cos'ha scatenato questi incendi; infatti, anche il sindaco di Muravera ha dichiarato che "non ci sono certezze assolute, ma stento a credere che gli incendi siano stati provocati da autocombustione". Al momento però, l'unica certezza è che i danni sono gravissimi per tutto il territorio, e che saranno difficili da sanare.

B.Ž.