Foto: Reuters
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Cresce la tensione intorno a Taipei. Undici navi da guerra e 70 aerei cinesi si trovano attualmente intorno all'isola, un dato che il ministero della Difesa dell'isola ha rivisto al rialzo rispetto al giorno prima e che ha anche aggiornato con maggiore precisione. Pechino, infatti, non scherza: gli aerei da guerra rilevati fino alle 12 ora locale, le 6:00 alle nostre latitudini, includevano un mix di jet da combattimento e bombardieri.
La Cina ha simulato anche bombardamenti mirati in un'esercitazione di "accerchiamento totale", presentata come un "serio monito" all'isola dopo l'incontro tra la presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, e lo speaker della Camera Usa, Kevin McCarthy. Secondo quanto ha spiegato la televisione di Stato cinese le esercitazioni mirano a misurare la capacità di "prendere il controllo del mare e dello spazio aereo al fine di creare deterrenza e accerchiamento totale" di Taiwan. Ed è per questo che ieri sono stati simulati attacchi di precisione congiunti contro obiettivi chiave sull'isola e nelle acque circostanti. Lo scopo è di lanciare "un serio avvertimento contro la collusione e le provocazioni tra le forze separatiste per l'indipendenza e quelle esterne".
Taiwan è un'isola che si governa in maniera indipendente da oltre settant'anni, ma che la Cina considera parte del suo territorio, e di cui invece gli Stati Uniti difendono fortemente l'autonomia. "Negli anni recenti abbiamo avuto di fronte il continuo espansionismo autoritario", ha affermato Tsai Ing-wen, aggiungendo di voler "continuare a lavorare con gli Usa e con gli altri Paesi simile per difendere i valori della libertà e della democrazia".
Finora le esercitazioni cinesi sono state comunque di portata inferiore rispetto a quelle svolte la scorsa estate in risposta alla visita a Taiwan della ex speaker della Camera degli Stati Uniti, Nancy Pelosi.

Valerio Fabbri