"La campagna slovena non diventerà un bestiario" il motto della protesta, con l'obiettivo di far allontanare o abbattere i lupi che sempre più frequentemente si avvicinano ai centri abitati ed ai pascoli, nonché di mantenere la popolazione in complessi recintati nelle foreste nazionali. "Se non vedremo risultati concreti, organizzeremo anche una manifestazione a Lubiana", ha detto uno degli agricoltori. Intanto il Sindacato chiede anche le dimissioni del ministro dell'Ambiente, Simon Zajc, che ha definito infondata la richiesta. La categoria ha sollecitato a più riprese l'applicazione della legge approvata per garantire un equilibrio in natura che prevede l'abbattimento di un determinato numero di orsi e lupi, tutto pero' procede a rilento. Zajc ha spiegato che la problematica si è inasprita negli ultimi tre anni ovvero nel periodo in cui l'attuazione di quanto previsto dal decreto emanato dal ministero in merito all'abbattimento è stata rallentata da intoppi burocratici. In settimana verrà convocato un gruppo di lavoro per discutere del problema, ha spiegato, sottolineando di aspettarsi che gli esperti del settore possano far fronte all'emergenza, presentando un piano per accelerare le operazioni di abbattimento dei lupi. Alla manifestazione di protesta a Velike Lašče ha preso parte anche il ministro dell'Agricoltura Aleksandra Pivec che ha ribadito il proprio impegno e quello del governo Šarec nell'assicurare che si arrivi al più' presto ad una soluzione. Al contempo ha pero' sottolineato che non bisogna permettere che il problema si trasformi in una questione di teatro politico.

Maja Novak

Foto: Radio Koper/sloWolf
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