Foto: BoBo / Luka Dakskobler
Foto: BoBo / Luka Dakskobler

Il generale Robert Glavaš, capo di stato maggiore dell’esercito sloveno, ha rilasciato una lunga intervista all’agenzia di stampa slovena STA, nella quale ha delineato le linee di sviluppo delle forze armate.

In prima linea nel programma generale di sviluppo a lungo termine e di dotazione dell'esercito sloveno che dovrebbe concludersi entro il 2040, ha spiegato che è in corso un cambio di prospettiva visto che da un impegno votato sopratttutto al mantenimento della pace in diverse aree del mondo si sta passando ora ad un discorso improntanto maggiormente sulla deterrenza. Ai classici campi di battaglia, inoltre, si sono aggiunti altri scenari di conflitto come la cibernetica e dello spazio. Da settembre prenderà, quindi, il via un processo di aggiornamento della strategia della difesa che è già stato abbozzato e che prevede investimenti e novità.

Resta fondamentale poter contare sulle alleanze con altri paesi, in primis con quelli della NATO, visto che una nazione piccola come la Slovenia non potrebbe affrontare una situazione di contrasto bellico senza un supporto logistico esterno. Per questo continua l'impegno di Lubiana nella cooperazione internazionale, con qualche centinaia di soldati impegnati in una serie di missioni di "pace", parte fondamentale dell'impegno preso con i partner internazionali.

Fondamentale inoltre implementare tra le file dell'esercito la presenza di esperti nel settore relativo alla cyberguerra e per questo si stanno aprendo posti di lavoro specifici, arruolando ingegneri ed informatici.

Barbara Costamagna