L'integrazione sociale dei bambini rom passa attraverso la scuola e pertanto è necessario intervenire con azioni più mirate per favorire l'inclusione e contrastare la dispersione scolastica. Va in questa direzione la delibera approvata all'unanimità dal Comitato interni in cui si propone al Comitato per l'istruzione e al Governo di porre particolare attenzione alla tematica scolastica nella soluzione delle questioni della comunità rom in Slovenia. Il neo direttore facente funzioni dell'Ufficio nazionalità Rok Petje, ufficio che ha preparato la relazione, ha rilevato che nella regione del Prekmurje, Oltremura, le cose sono regolate molto bene anche se si registra una maggiore dispersione scolastica nelle scuole medie, molto più complicata si presenta la realtà nel sud est del paese a causa del gran numero di insediamenti illegali, dove regnano segregazione e esclusione sociale, con bambini che non frequentano la scuola o la abbandonano precocemente. Di conseguenza a causa di un livello di istruzione molto basso ci sono difficoltà anche nel trovare un occupazione. Il Ministero del lavoro ha comunque notato che nel 2022 è aumentato il numero dei rom inclusi nel mondo del lavoro, un 7,9 percento in più rispetto all'anno prima. Nel rapporto, ha rilevato il direttore dell'Ufficio nazionalità Petje sono stati registrati anche dei passi in avanti come ad esempio l'assunzione di educatori rom negli asili e nelle scuole per facilitare l'inserimento scolastico dei bambini, di poliziotti rom, o l'apertura a Pušča nel comune di Murska Sobota di una biblioteca rom. Sono aumentati anche i finanziamenti del Governo ai comuni dove vivono gli appartenenti alla comunità, rappresentati da un consigliere specifico eletto in consiglio comunale. Anche da parte dei rappresentanti rom è stato evidenziato il buon rapporto con le istituzionali a livello nazionale e locale, resta però il grande neo dei campi nomadi abusivi, negli ultimi due decenni, è stato detto, non è stato fatto assolutamente nulla per risolvere la problematica. (ld)