La giudice Tina Benčič, a suo tempo in servizio al tribunale di Pirano, era balzata agli onori della cronaca a seguito della notizia di aver costruito abusivamente la sua casa su di un terreno agricolo. La Disciplinare della Corte Suprema aveva imposto il suo trasferimento al tribunale distrettuale di Capodistria per la durata di un anno.
L'acredine di Zlatka Olah nei confronti della giudice, risale al 2014, quando quest'ultima sentenziò il pignoramento e la relativa messa all'asta dell'appartamento della Olah a Santa Lucia per morosità, stando a notizie ufficiose per un debito di 41 mila euro. Ritenendosi defraudata Zlatka Olah, è stata in seguito protagonista di una serie di azioni dimostrative, anche di gesti estremi, come quando si barricò nell'alloggio in questione, minacciando di farlo esplodere con delle bombole di gas. La prima asta nel marzo 2014, andò a vuoto, nella seconda l'appartamento venne venduto ad un acquirente di Trebnje per 80.600 euro. Dell'avvenuta vendita, il tribunale di Pirano informo’ sia Olah che il suo avvocato. Con i proventi vennero saldate le pendenze, mentre il resto del ricavato pari a 74,224.86 euro venne versato sul conto di Zlatka Olah. Secondo la quale il suo debito ammontava a 4000 euro e per saldarlo il tribunale avrebbe potuto pignorare il suo garage, stimato attorno ai 16.000 euro ed invece la giudice ha venduto sia l'appartamento, sia garage. Del quale è comunque ritornata in possesso dopo un anno di proteste inscenate davanti al tribunale di Pirano.
Olah ritiene che tutto il procedimento è viziato da errori e manipolazioni da parte della giudice Benčič, soprattutto sull'ammontare reale del suo debito. Zlatka Olah continua dunque la sua battaglia personale, oltre alla giudice Tina Benčič che secondo lei per quanto fatto dovrebbe venir radiata dall'albo, punta il dito anche contro Nataša Tomazin Tonejc, presidente del Tribunale di Pirano che sosterrebbe la Benčič.

Corrado Cimador

Foto: Radio Capodistria
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