Dopo il deragliamento del treno-cisterna a Hrastovlje-Cristoglie, una settimana fa, con la conseguente fuoriuscita di circa 10 mila litri di cherosene, oggi i sindaci dei comuni costieri Ancarano, Capodistria, Isola e Pirano hanno presentato al ministro per l'Ambiente, Simon Zajc, due proposte di fonti idriche alternative e supplementari per l'Istria slovena.
Le piogge potrebbero infatti inquinare delle falde acquifere del Risano. Il primo cittadino di Capodistria, Aleš Bržan, ritiene che l'Istria sia ancora a rischio di una catastrofe ecologica: "La situazione sta migliorando, almeno per quanto riguarda la comunicazione con il ministero", ha detto Bržan, "rimarremo però preoccupati finche' estera' la possibilità concreta che le falde acquifere vengano inquinate. Avremo quindi sempre paura delle precipitazioni", ha aggiunto. L’approvvigionamento idrico viene in questo momento garantito dalla vicina Croazia e dagli acquedotti carsici. Però a lungo termine potrebbe non bastare a causa della siccità. Il Ministro dell’Ambiente Zajc ha intanto ammesso che durante l’incidente ce stato un problema di comunicazione, a tale proposito l’equipe impegnata nel limitare i danni causati viene accompagnata dagli esperti proposti dai comuni coinvolti. Il nostro obiettivo è quello di evitare che il cherosene inquini le fonti idriche. Il deragliamento, oltre a paralizzare i collegamenti ferroviari da e per il Porto capodistriano, ha fatto emergere anche la vulnerabilità delle fonti idriche in Slovenia, soprattutto sul territorio carsico. Dopo l'incidente, i responsabili dell'Acquedotto del Risano, che rifornisce d'acqua potabile tutta la parte slovena dell'Istria, stanno costantemente analizzando campioni d'acqua. Finora tutti i controlli effettuati hanno dimostrato che l'acqua che beviamo dai rubinetti è assolutamente sicura e potabile. Il danno economico viene intanto quantificato tra 1,2 e 2 milioni di euro. Sono stime del direttore generale delle Ferrovie slovene, Dušan Mes, per la chiusura forzata della tratta Capodistria Divaccia. Più che al danno economico, la preoccupazione è ora rivolta ai rischi ambientali, concretamente all'approvvigionamento idrico nella parte slovena dell'Istria.


Dionizij Botter

Foto: BoBo
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