Foto: BoBo
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L'ultimo atto del Comitato di programma di Radio e TV Capodistria è stata l'approvazione di una lettera a difesa del lavoro dei giornalisti e dei redattori dell'ente, che, insieme ai colleghi de "La Voce del popolo", sono stati accusati la scorsa settimana di essere "media di Regime" da parte del gruppo consigliare "La Svolta, che in un lungo e prolisso comunicato stampa aveva messo in discussione la deontologia degli operatori dell'informazione della Comunità Nazionale Italiana. Una presa di posizione decisa ed importante per il settore, che almeno per quanto riguarda i programmi in lingua italiana di Radio e TV Capostria, come ricordato nelle relazioni per l'anno 2017 dai caporedattori responsabili, sta vivendo non pochi problemi dovuti alla continua riduzione del personale. Una situazione che potrebbe anche peggiorare nei prossimi anni visto che già ora si parla di una possibile riforma dell'informazione pubblica, che dovrebbe iniziare ad essere discussa dopo le elezioni politiche in Slovenia. L'augurio dei consiglieri uscenti è che i tanto promessi fondi straordinari possano essere messi in campo prossimamente per garantire la stabilità dei programmi, che restano un punto fondamentale per quanto riguarda il rispetto dei diritti costituzionale delle Comunità Nazionali autoctone nel paese. Da questo punto di vista il direttore generale della RTV Slovenia Igor Kadunc ha espresso tutto il suo sostegno; non nascondendo, però, che sulla strada dei media minoritari ci saranno ancora molte prove da superare. Notizia positiva il lancio del portale multimediale finanziato dai fondi che un tempo il Ministero degli Esteri Italiano elargiva per il mantenimento del satellite, che al momento attuale rischia di non essere più finanziato a partire dal 2019.