Trieste Foto: Radio Koper
Trieste Foto: Radio Koper

Emanuele Merlino, autore del fumetto "Foiba Rossa", ha scelto la forma artistica della graphic novel per raccontare la terribile storia di Norma Cossetto, la studentessa istriana violentata e scaraventata in una foiba durante la prima ondata di stragi perpetrate dal nazionalismo esasperato dei partigiani jugoslavi capeggiati da Tito. Una vicenda ancora poco conosciuta in gran parte d'Italia, che l'autore spera così di contribuire a diffondere, soprattutto tra i giovani, anche per questo si è scelto di affidarsi al fumetto, con i tratti di Beniamino Delvecchio, uno degli storici disegnatori di Diabolik.come ci ha spiegato proprio l'autore, Emanuele Merlino: "abbiamo pensato che il media fumetto fosse il modo migliore per raccontare questa vicenda. Ovviamente sono già stati realizzati libri, pubblicazioni, articoli di giornale. Quello che mancava era appunto un fumetto. In questo momento, appunto, il fumetto va molti di moda, piace molto ai ragazzi, ma non soltanto, quindi ci sembrava giusto omaggiare questa storia attraverso il metodo più semplice per arrivare alle persone a cui volevamo raccontarla, ovvero i ragazzi. Il titolo "Foiba Rossa" è stato scelto perché, in questo modo si riassumeva tutto quanto in maniera molto semplice. Foiba ovviamente per la fine di Norma, rossa per più motivi. Uno è la terra rossa istriana, la tesi di Norma Cossetto era "Istria rossa". Un altro ovviamente è per il colore politico di cui si ammantavano i suoi carnefici, quindi il comunismo. Ma forse, quello principale, è perché il rosso è anche il colore del tricolore italiano, Ci sembrava perciò un modo per raccontare, mettendo insieme, una cosa orribile, come la foiba con elementi positivi quali la passione, l'impegno ed il cuore che l'hanno portata a dire di no ai suoi aguzzini".