Foto: BoBo
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Il vertice servirà a fare il punto della situazione nella trattativa che coinvolge sei partiti dell'arco parlamentare su iniziativa di Marjan Šarec, la cui Lista si è piazzata seconda alle elezioni di inizio giugno. Nei giorni scorsi i gruppi di lavoro hanno affrontato i vari aspetti del contratto di coalizione. La bozza presentata da Šarec è stata integrata con i suggerimenti e le proposte delle altre forze politiche che hanno aderito al confronto; partito del centro moderno, socialdemocratici, Desus, Nuova Slovenia e partito Alenka Bratušek. Secondo il leader dell'SD, Dejan Židan, c'è la possibilità reale che la futura coalizione sia composta da un esapartito. Ha detto di sperare che dal vertice esca un contratto di governo già ben delineato in modo da poterlo poi esaminare in sede di partito. Il confronto ha visto affrontare questioni che riguardano direttamente il futuro della Slovenia, evitando di spingersi su argomenti ideologici che potrebbero dividere e complicare la trattativa. Una coalizione composta da partiti di centro e centrosinistra che, secondo Židan, può dare un segnale ben preciso; si può collaborare per le necessità di una Slovenia migliore, nonostante le diversità di natura politica. Intanto, i socialdemocratici hanno detto NO all'invito di Janša a negoziare per dar vita ad una maggioranza guidata dal leader dell'SDS; lo stesso ha fatto Alenka Bratušek. Ricorderemo che il capo dello stato Pahor ha dato a Janša una settimana di tempo per accettare o meno l'incarico di mandatario per formare un governo: Janša ha quindi trasmesso ai partiti dell'arco parlamentare l'invito a negoziare una possibile coalizione, ponendo come termine ultimo per una risposta la giornata di lunedi.