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Notizie positive sul fronte delle innovazioni nell'Unione Europea. Crescono gli investimenti delle imprese in ricerca e sviluppo. È quanto emerge dal rapporto della commissione Juncker, che prende in considerazione dati raccolti coinvolgendo 2.500 aziende di 46 paesi, che nel 2017 hanno investito complessivamente 736,4 miliardi di euro in attività di ricerca e sviluppo. Le imprese coinvolte si concentrano soprattutto negli Stati Uniti, nell'Unione Europea, in Giappone e in Cina. Nell'UE l'incremento è stato del 5,5 percento rispetto al 2016; una crescita che resta comunque inferiore a quelle registrate da Stati Uniti e Cina, rispettivamente del 9 e del 20 percento; a guidare il processo di crescita in Europa sono soprattutto le imprese attive nel settore automobilistico, sanitario, delle tecnologie informatiche e delle comunicazioni, il che vale anche per quelle statunitensi e asiatiche. I settori che hanno invece registrato un calo degli investimenti sono industria, aerospazio e difesa, sostanze chimiche. In Europa le aziende che investono di più in ricerca e sviluppo hanno sede in Germania, Regno Unito, Francia, Paesi Bassi, Svezia, Irlanda e Italia. Migliorati anche gli utili e le vendite netti, che hanno invertito la tendenza negativa avviata nel 2011, registrando una crescita superiore rispetto agli investimenti. Il commissario europeo per la ricerca, Carlos Moedas, ha evidenziato che l'UE deve rafforzare gli investimenti nelle tecnologie ad alto potenziale innovativo e il futuro Consiglio europeo per l'innovazione svolgerà un ruolo importante nella prossima programmazione finanziaria. Per quanto riguarda la Slovenia il nuovo governo, come annunciato dallo stesso premier, Šarec, conta di portare i fondi destinati alla ricerca scientifica all'uno per cento del Pil entro il 2022.