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A fine primavera, per l'ottavo anno consecutivo, torna il Festival dell'istroveneto e ancora una volta propone un concorso musicale per artisti che scelgono la parlata locale come lingua in cui esibirsi. È il concorso per canzoni nuove Dimela cantando, il concorso meglio »per cansoni nove che le sarà sonade e cantade a la 8a edision de 'l Festival«, come si legge nel bando - tutto in dialetto - aperto fino al primo febbraio predisposto dagli enti organizzatori, vale a dire l'Unione italiana in collaborazione con l'Università popolare di Trieste, la Citta' di Buie, la Regione istriana e la Regione Veneto.

Con questo nuovo appuntamento, ha spiegato a Radio Capodistria la direttrice artistica del festival Marianna Jelicich Buić, ci si è proposti di far compiere alla rassegna musicale un salto di qualità. Innanzi tutto limitando a 14 il numero delle canzoni in gara, e poi riservandosi di chiedere agli autori dei brani qualche piccola correzione laddove il testo non fosse "in bon istroveneto". Altra novità, non ci saranno più basi musicali pre-registrate, ma l'accompagnamento dal vivo, con una vera orchestra. Quanto ai generi e allo stile, tutto è permesso e ci si può sbizzarrire, perché, come si precisa ancora nel bando, il dialetto non è solo fisarmoniche e bei tempi andati, ma si apre a ogni possibilità, e anzi le canzoni con tematiche e forme musicali contemporanee verranno particolarmente apprezzate. La giuria assegnerà tre premi, alla migliore canzone, al miglior testo e al miglior arrangiamento. Previsto inoltre un premio del pubblico.

Anche quest'anno, oltre che a Buie Dimela cantando farà una tappa a Capodistria, mentre è in via di definizione una terza serata che dovrebbe portare la kermesse in Veneto.

Foto: La Voce del Popolo