Contestazioni e scontri sono ormai all'ordine del giorno nel percorso di avvicinamento alle prossime elezioni europee. La maggior parte degli episodi ha visto preso di mira il vicepremier Salvini, contro il quale in molte città italiane dove erano previsti suoi comizi sono apparsi striscioni che lo criticavano, ma anche altri di benvenuto. Ha fatto però molto discutere l'uso che il Viminale ha riservato alle forze dell'ordine, spesso inviate a rimuovere gli striscioni non graditi, anche quelli affissi su abitazioni private. Il Partito Democratico ha anche proposto una serie di interrogazioni parlamentari per denunciare questo uso "intimidatorio" delle forze dell'ordine. Anche durante i comizi elettorali del leader della Lega si sono vissuti attimi di tensione, tra manifestanti e Polizia, a testimonianza di un clima politico decisamente incandescente, sfociato con le recenti intimidazioni e minacce giunte a Salvini, come la busta anonima contenente un proiettile. Non sono mancati inoltre gli episodi di finti sostenitori del Ministro dell'Interno, che con la scusa di scattare un selfie assieme a lui hanno in realtà provato a metterlo in imbarazzo con domande sui diritti degli omosessuali o sulla liberalizzazione delle droghe leggere, tematiche che Salvini nei suoi ultimi comizi ha sempre trattato duramente.
Molto significativo inoltre l'episodio che ha visto coinvolti i parlamentari Piero Fassino e Giuditta Pini, che durante una conferenza stampa tenutasi a Modena, dove denunciavano una serie di dichiarazioni e azioni del Ministro dell'Interno, hanno visto entrare agenti della Digos.
Nel corso della conferenza stampa, sono stati denunciati altri episodi avvenuti sul territorio, come ad esempio il signore 71enne di Carpi che protestava contro Salvini ed è stato portato giù da un tetto in manette.
Fassino, ha espresso preoccupazione ed ha affermato: "Il ministro Salvini avvelena ogni giorno il clima elettorale, usando l'aggressività come cifra della sua campagna, senza alcuna attenzione al merito delle questioni. I dati sui reati evocati da Salvini non hanno avuto riscontri nella realtà, anzi la stessa questura ha poi certificato che i reati nella città di Modena sono in calo costante da alcuni anni. Il Viminale deve certificare i risultati veri, è inaccettabile questo modo di usare i dati per fare campagna elettorale".
Davide Fifaco

Foto: EPA
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