Ricordare i tragici eventi che queste terre subirono nella prima metà dello scorso Secolo ma anche meditare sulle offese e le ingiustizie subite ed inflitte, in un cammino di perdono e riconciliazione affinché quelle tragedie mai più abbiano a ripetersi. Questo il senso del percorso che una delegazione formata, tra gli altri, dal presidente dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Renzo Codarin, dal presidente dell'Unione Italiana, Maurizio Tremul, dal vicepresidente della Giunta esecutiva della UI, Marko Gregorič e dal produttore del film "Red Land, Rosso Istria". La delegazione ha posto una corona di fiori al Monumento di Strugnano, eretto a ricordo di Renato Braico e Domenico Bartole ed a Bruttia al cippo che ricorda il sacrificio di Marija Medica e Lina Zacchigna, tutti vittime attacchi fascisti.
Importante la presenza del produttore del film "Red Land", Alessandro Centenaro, che dopo tutte le polemiche che la proiezione del film ha scatenato a Isola ha voluto chiudere questo capitolo controverso partecipando a questa iniziativa.
Il presidente della UI, Maurizio Tremul, ci ha spiegato l'importanza di questa manifestazione: "abbiamo voluto rendere omaggio a due luoghi che testimoniano le violenze dei fascisti. A Strugnano quando appunto sono stati uccisi, nel 1921, questi poveri ragazzi, da alcuni fascisti che viaggiano sul treno, a Marija e Lina che sono state fucilate, dopo esser state torturate, dai fascisti italiani di Pirano, qui, perché erano corriere partigiane. Tutte queste persone, che hanno commesso questi orrori, sono dei criminali, a prescindere della loro lingua, cultura e ideologia. Quindi volevamo, appunto in questo modo, testimoniare la nostra vicinanza e la nostra fede ad alcuni valori che, per quanto riguarda Unione Italiana, sono i valori dell'antifascismo, della democrazia, della Libertà, dell'integrazione. Quei valori che sono alla base della nuova Europa unita, in cui auspichiamo, sperando che tutto questo non abbia mai più e ripetersi.

Davide Fifaco

Foto: Radio Capodistria/Fifaco
Foto: Radio Capodistria/Fifaco