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Reduce del Festival del cinema di Toronto, dove è stato ben accolto nella sezione Discovery riservata ai registi esordienti, il regista, sceneggiatore e direttore della fotografia Gregor Božič, si rivela anche al festival di Portorose come una nuova voce nel cinema sloveno contemporaneo. La pellicola è girata prevalentemente nelle Valli del Natisone nella primavera del 2016 ed è ambientata alla fine degli anni '50. In una valle remota al confine italo-jugoslavo, per sfuggire alla miseria del dopoguerra e alla crescente tensione politica trale due realtà statali, uno dopo l'altro le persone lasciano il loro paese. Rimangono i più vecchi che vivono nelle loro case di pietra nella foresta, e con loro le loro idee arcaiche sulla vita, le loro storie e i miti. Tra gli attori l'eccellente Massimo De Francovich, premiato come miglior attore al festival di Portorose, e poi Giusi Merli, Ivana Roščić, Janez Škof, Anita Kravos, Ivo Barisic, Dora Ciccone, Giuseppe Longo. Il progetto è frutto della coproduzione tra la slovena Nosorogi di Marina Gumzi e Transmedia di Igor Princic. Le storie del film si basano su tre racconti di Cekov, a cui sono stati aggiunti altri racconti della tradizione popolare veneta. La 22esima edizione del Festival del cinema di Portorose è stata una delle più innovative finora.

Foto: Festival slovenskega filma/Katja Goljat & Matjaž Rušt