Presentazione questa sera a Buie del “Dizionario italiano - buiese“ di Marino Dussich, volume che rientra nella collana „Atti“ ed è pubblicato dal Centro di ricerche storiche di Rovigno
A dieci anni dalla pubblicazione del “Vocabolario della parlata buiese” Marino Dussich si propone dunque con un altro importante lavoro di recupero e valorizzazione della parlata istroveneta. 340 pagine con oltre otto mila parole, il “ Dizionario italiano-buiese” è rivolto- come spiega l’autore- a studenti e ricercatori che possono così avere facile visione della traduzione dei termini dalla lingua italiana nell’idioma buiese. Prima insegnante e quindi, fino al pensionamento arrivato nel 2016, direttore della Scuola elementare di Buie, Marino Dussich si è sempre contraddistinto per il grande impegno e la volontà di trasmettere alle future generazioni il patrimonio dialettale che custodisce memoria e tradizioni e richiama alle radici e alla propria appartenenza nazionale.

Valori riconosciuti dal Centro di Ricerche storiche di Rovigno che nell’ambito della sua attività lessicografica ha sempre rivolto grande attenzione oltre che all’istrioto, all’idioma istroveneto e alle sue molteplici varianti locali. Centro che nella collana degli Atti pubblica anche quest’ultima fatica di Marino Dussich che come spiega nella prefazione il professor Franco Crevatin “va accolto con gratitudine per l’atto d’amore che l’autore regala alla parlata di Buie ma anche per le tante informazioni che egli offre alle riflessioni degli studiosi poiché fa emergere un quadro dialettale composito che include arcaismi in disuso e più recenti italianismi e croatismi”.

“Il vantaggio di avere un dizionario come quello preparato da Dussich è costituito dal fatto – afferma ancora il dialettologo- di poter compiere facilmente ricerche semantiche ed etimologiche perché l’autore è stato attento sia agli aspetti della cultura materiale che all’identificazione di molte forme di vita spontanee quali piante, frutti, animali”.
Come ci ha raccontato Marino Dussich si tratta in pratica del naturale proseguimento della sua prima ricerca nella quale attraverso la registrazione di vocaboli ed espressioni ha cercato di testimoniare vita, storia, usi e costumi del microcosmo buiese. Ora questo piccolo mondo viene offerto ad un pubblico più vasto di italianisti che attraverso il Dizionario possono andare alla scoperta di un patrimonio linguistico che merita di essere salvaguardato in quanto importante e particolare in termini di cultura, umanità e rapporti sociali.

Come curiosità va detto che la copertina del volume rappresenta una lastra in pietra rinvenuta dall’autore nel 1974 in una discarica nel piccolo borgo di Castagna dove lui si apprestava a intraprendere la carriera d’insegnante nella locale sezione periferica dell’elementare buiese, sezione che rimase aperta fino ai primi anni ’90. La lastra datata 1894 con la dicitura “questa scuola ove si apprende la civiltà e il sapere nella lingua di Dante” è ora in bella mostra nell’atrio della “Edmondo De Amicis” di Buie.

In attesa della presentazione del volume, questa sera a Buie, Marino Dussich ci ha svelato che in questo periodo sta lavorando alla pubblicazione di un dizionario croato - buiese perché “a chiedermelo sono tanti concittadini della maggioranza ma anche il mondo accademico interessato allo studio dei dialetti” ha concluso il nostro interlocutore.

Lionella Pausin Acquavita

Marino Dussich Foto: Radio Capodistria
Marino Dussich Foto: Radio Capodistria